Torino, 15 giugno 2016 – È stato pubblicato online il Report annuale sugli screening dei tumori in Piemonte “Prevenzione Serena. Risultati, attualità ricerca”, realizzato dal Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO Piemonte) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Hanno partecipato alla redazione del rapporto tutti i responsabili dei Dipartimenti di Screening piemontesi e delle Unità di Organizzazione e Valutazione dello Screening presenti sul territorio regionale, insieme a numerosi professionisti impegnati sul campo.
Il documento fornisce un rapporto commentato sugli indicatori di performance degli screening del tumore della mammella, del collo dell’utero e del colon-retto in relazione all’attività del 2014 (Scheda dati screening oncologici – Prevenzione Serena), per la quale si dispone di informazioni consolidate. Inoltre sono presentati i dati preliminari di attività del 2015, che saranno consolidati nell’edizione del prossimo anno.
Inoltre sono approfonditi alcuni argomenti di attualità in cui lo screening piemontese è protagonista, come la gestione della popolazione vaccinata contro l’HPV, la sovradiagnosi del tumore della mammella e la cooperazione allo sviluppo di programmi di screening nei Paesi extraeuropei. Inoltre sono descritti in particolare alcuni aspetti rilevanti dell’organizzazione del programma.
I programmi organizzati di screening come Prevenzione Serena rendono possibile il progresso della ricerca e l’offerta di un’assistenza in continuo miglioramento. Infatti il bacino di popolazione che partecipa agli screening fornisce i campioni necessari alla realizzazione di studi aventi l’obiettivo di raffinare sempre di più le strategie di screening: per questo il report offre una carrellata su alcuni dei più prestigiosi progetti di ricerca condotti nell’ambito di Prevenzione Serena, ad esempio quelli sull’utilizzo dei biomarcatori per selezionare la popolazione obiettivo, allo scopo di offrire soluzioni sempre più mirate e ridurre gli effetti negativi.
Lo screening permette di individuare precocemente i tumori quando sono ancora molto piccoli, permettendo di procedere tempestivamente con maggiori possibilità di cura ed interventi in genere meno invasivi. Inoltre, per il cancro del collo dell’utero e quello del colon-retto, si ha la possibilità di prevenire l’insorgenza stessa del tumore, attraverso l’identificazione di lesioni che non sono ancora cancri ma potrebbero diventarlo.
Il programma organizzato di screening offre alle cittadine ed ai cittadini, indipendentemente dallo status socioeconomico, prestazioni efficaci, appropriate e sottoposte a controlli di qualità e processi di miglioramento continuo, nonché derivanti da un rigoroso confronto tra benefici e possibili effetti collaterali.
fonte: ufficio stampa