Milano, 25 ottobre 2016 – Dimenticati, discriminati, depressi. Disorientati in ambulatori tradizionali che non rispondono alle loro esigenze e li lasciano senza una diagnosi. E delusi dalle Istituzioni, sia perché non rispondono alle sollecitazioni dei pazienti, che desiderano che gli ex Centri Psocare siano riattivati, sia per il diritto alla cura con terapie adeguate e moderne così da avere un risparmio della spesa che si sostiene sempre per i malati cronici. L’A.DI.PSO. (Associazione per la Difesa degli Psoriasici) in occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi del 29 ottobre, lancia l’allarme: su 400.000 pazienti nella Regione sono almeno 125.000 quelli che non ricevono cure adeguate, rischiando che la malattia progredisca e diventi sempre più grave, ed avrebbero bisogno, invece, di farmaci di nuova generazione.
In realtà le possibilità di cura esistono e sono anche efficaci, se ben utilizzate. E soprattutto i centri di qualità e funzionanti esistono e lavorano bene. Ma anche in Lombardia alcune disomogeneità del servizio sono palpabili. Lo spiega bene Gianfranco Altomare, Direttore del Servizio di Dermatologia dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano: “Si va dalle terapie per uso topico per le forme più lievi e localizzate in aree specifiche come ginocchia, gomiti o cuoi capelluto alle terapie sistemiche delle forme più gravi. Il primo passo sono i farmaci cosiddetti ‘tradizionali’ quali retinoidi, ciclosporina, metotressato; quando non funzionano o ci sono delle controindicazioni, abbiamo molte opportunità di cura con i farmaci biotecnologici specifici sempre più efficaci e con meno effetti indesiderati. Abbiamo ormai un’esperienza quasi ventennale con questi medicinali e sappiamo che sono validi e sicuri. Queste terapie possono essere gestite al meglio solo nei Centri di riferimento, chi non vi accede spesso perde la motivazione alla cura, non segue i trattamenti nel modo giusto e quindi si scoraggia pensando che la malattia sia incurabile. Ecco perché servirebbe creare un network davvero efficiente di strutture. Nei Centri di riferimento, inoltre, i pazienti possono essere presi in carico e valutati anche per le altre patologie che spesso si accompagnano alla psoriasi, per esempio l’artrite psoriasica che colpisce più del 30% dei pazienti, la sindrome metabolica con problemi cardiovascolari, e quindi è importante valutare i malati nel loro complesso e curarli a 360 gradi. Purtroppo invece oggi anche a causa della crisi molti malati hanno difficoltà ad acquistare i farmaci prescritti; anche se nella nostra realtà del Galeazzi l’accesso alle terapie biotecnologiche anche quelle di ultima generazione, rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale per i pazienti gravi e ben selezionati, è adeguatamente garantito a tutti coloro che ne hanno bisogno”.
La psoriasi è stata riconosciuta come malattia non trasmissibile grave dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2014, che ha sottolineato come serva una maggiore sensibilizzazione pubblica sul tema: una presa di coscienza che ancora tarda a essere recepita nel nostro Paese e anche per questo, il 29 ottobre, nelle maggiori piazze italiane saranno allestiti gazebo informativi per avere indicazioni sulla patologia, i Centri di riferimento e i trattamenti possibili. Queste le strutture che hanno aderito:
- BERGAMO: U.S.C. di Dermatologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII
- BRESCIA: Divisione Dermatologia A.O. Spedali Civili
- COMO: U.O. Dermatologia Ospedale Sant’Anna,
- CREMONA: Servizio di Dermatologia ASST,
- MILANO: Reparto di Dermatologia IRCCS Ospedale San Raffaele,
- MILANO: U.O. Dermatologia – Osp. Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena
- MILANO: Servizio di Dermatologia dell’Istituto Ortopedico Galeazzi,
- PAVIA: Clinica Dermatologica del Policlinico San Matteo,
- VARESE: U.O. di Dermatologia – A.O. Fondazione Macchi.
fonte: ufficio stampa