Milano, 11 aprile 2018 – Corone e impianti realizzati con materiali diversi rispetto a quelli dichiarati o contenenti percentuali di metalli potenzialmente tossici (come nichel o cadmio) ben al di sopra del consentito, senza che il paziente ne sia a conoscenza. Sono numerosi i casi di cronaca sul problema delle protesi dentali “fasulle” e non a norma, come quelli verificatisi di recente nel milanese e in provincia di Ascoli Piceno.
Per questo, l’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), in occasione del suo X Meeting Mediterraneo (Riccione, 13 e 14 aprile), si rivolge ai pazienti con alcuni semplici consigli, utili a tutelarsi concretamente dal rischio di incorrere in prodotti di scarsa qualità, che possono anche nuocere alla salute.
Primo fra tutti: chiedere al dentista la Dichiarazione di conformità della protesi rilasciata dal laboratorio odontotecnico, un documento che, raccogliendo specifiche informazioni riguardanti il dispositivo, compresi i materiali utilizzati per la sua realizzazione (e le rispettive percentuali), rende tutto il processo sicuro e tracciabile.
“Alcuni test da noi condotti avevano già rilevato come, a fronte di molte protesi a norma, vi fossero comunque le eccezioni: quelle, ad esempio, prive del certificato di conformità o che non dichiaravano la presenza di alte percentuali di nichel”, spiega Paolo Vigolo, Presidente di AIOP.
“I recenti casi di cronaca confermano il problema. I cittadini, però, devono sapere che esistono gli strumenti con cui difendersi. In base alla normativa 93/42 CEE, infatti, l’odontotecnico è obbligato a rilasciare al dentista la Dichiarazione di conformità per ogni protesi che gli viene commissionata. L’odontoiatra, a sua volta, è tenuto a consegnare tale certificazione al paziente, se quest’ultimo la richiede. AIOP – continua Vigolo – vuole essere al fianco dei cittadini affinché, consapevoli dei propri diritti, chiedano al dentista questo certificato e, ancora prima, delucidazioni circa i materiali con i quali la protesi sarà realizzata. Un paziente più attivo e informato contribuisce a rendere anche i professionisti più attenti”.
“I cittadini devono sapere che le protesi non sono tutte uguali – aggiunge Giuliano Vitale, dirigente della sezione odontotecnica di AIOP – Anche se realizzate con i medesimi materiali, le percentuali dei diversi componenti possono essere differenti e incidere sui costi, la qualità e la durata del prodotto finale, oltre che sulla sua biocompatibilità, in relazione alle caratteristiche del paziente. Per questo motivo, è bene diffidare delle protesi offerte a prezzi particolarmente economici, che potrebbero essere state realizzate con procedure o materiali non idonei”.
Oltre alla necessaria Dichiarazione di conformità, ecco gli altri consigli che AIOP rivolge ai pazienti, per evitare brutte sorprese con le protesi dentali:
- chiedere al dentista, prima della terapia, quali materiali intenda impiegare e quali possano essere i relativi pro e contro;
- informare il medico di ogni eventuale allergia di cui si soffra, in particolare al nichel;
- accertarsi che i materiali impiegati siano tutti certificati e recanti marcatura CE (come previsto dalla direttiva EU 93/42 CEE in vigore dal 1997 sul territorio comunitario);
- segnalare tempestivamente qualsiasi reazione avversa successiva all’applicazione della protesi, come bruciori, gonfiori e arrossamenti;
- dopo che la protesi è stata installata, chiedere al dentista suggerimenti su come eseguirne la pulizia e la manutenzione e seguirli con scrupolo;
- accertarsi che le terapie vengano eseguite da un dentista regolarmente iscritto all’Albo e non da un odontotecnico;
- verificare la provenienza della protesi, facendo attenzione a quelle eseguite da laboratori in Paesi extra EU.