Prostatectomia radicale, nuova tecnica preserva la continenza urinaria dopo la chirurgia robotica

La tecnica chirurgica TZ sling, studiata in Humanitas Mater Domini, permette il recupero della continenza urinaria precoce nel 72% dei pazienti a pochi giorni dall’intervento. Un risultato tradizionalmente ottenuto solo nel 58% dei casi

Castellanza, 29 marzo 2021 – Migliorare la qualità della vita dei pazienti che, a seguito di prostatectomia radicale per la cura del tumore della prostata, subiscono un peggioramento della continenza urinaria precoce. È questo il risultato della nuova tecnica chirurgica TZ sling, messa a punto dal dott. Gianluigi Taverna, responsabile Urologia di Humanitas Mater Domini, e dal dott. Matteo Luigi Zanoni, urologo dell’Istituto, che perfeziona l’intervento di rimozione della prostata con chirurgia robotica.

Questa tecnica, combinata a quella più tradizionale, permette, infatti, il recupero della funzionalità urinaria nel 72% dei pazienti, a una settimana dalla rimozione del catetere. Traguardo ottenuto nel 58% dei casi con le tradizionali tecniche chirurgiche. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “World Journal of Urology”.

“L’incontinenza urinaria da sforzo rappresenta una delle conseguenze più temute dell’intervento di prostatectomia che, alterando l’equilibrio pelvico, modifica la normale attività dello sfintere. Eseguita contestualmente all’asportazione della prostata e usando lembi di tessuto del paziente (e non i supporti artificiali che a lungo andare potrebbero corrodere le strutture anatomiche), la nuova tecnica permette il recupero del controllo muscolare precoce in un numero statisticamente significativo di pazienti.”, spiega il dott. Gianluigi Taverna, responsabile Urologia di Humanitas Mater Domini.

Lo studio
Lo studio è stato condotto su 407 pazienti affetti da tumore della prostata e sottoposti a prostatectomia radicale robotica. Sul campione di casi selezionati, 250 pazienti sono stati sottoposti alla ricostruzione anatomica delle aree sezionate durante l’operazione – come da routine – mentre su 157 pazienti è stata adottata anche la nuova tecnica TZ sling. Il numero dei pazienti che hanno recuperato la continenza urinaria precoce è stato poi valutato nelle settimane successive alla rimozione del catetere su entrambi i campioni. A sette giorni, il 72% dei pazienti del secondo gruppo ha riacquistato la funzionalità. Risultato conseguito dal 58% delle persone del primo campione.

“I muscoli pelvici subiscono un’alterazione del loro equilibrio a seguito delle sezioni effettuate durante l’intervento di prostatectomia radicale. Grazie alla combinazione della tecnica TZ sling e della tradizionale ricostruzione dei distretti anatomici, la vescica e l’uretra riacquisiscono una posizione fisiologica che rende più efficace il funzionamento dello sfintere”, commenta il dott. Matteo Luigi Zanoni, urologo di Humanitas Mater Domini.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...