Sassari, 25 maggio 2021 – Era il 27 maggio 1991 quando l’Italia, con la legge numero 176, ratificava la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Con i suoi 54 articoli e tre Protocolli opzionali sui bambini in guerra, sullo sfruttamento sessuale e sulle procedure di reclamo, la Convenzione si fonda su quattro principi fondamentali: la non discriminazione; il superiore interesse del minorenne; il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente e l’ascolto delle sue opinioni. A trent’anni da quella firma molto è cambiato con un miglioramento della vita di bambini, bambine e adolescenti ed è cambiata anche la percezione relativa all’infanzia e all’adolescenza.
In occasione della ricorrenza della ratifica, l’Unicef ha avviato l’iniziativa “Lunga vita ai diritti” che comprende la promozione dell’allattamento al seno come fattore cardine del diritto alla vita e allo sviluppo. A Sassari l’iniziativa vede in campo il Comitato provinciale Unicef. E l’Aou di Sassari risponde con le strutture che, ogni giorno, dedicano attenzione al minore, alla sua salute e a quella della mamma.
L’invito all’allattamento materno è tra le priorità di tre strutture: l’Ostetricia, la Neonatologia e la Pediatria. I nuovi corsi online di accompagnamento alla nascita, creati per garantire supporto, informazione e orientamento alle neo e future mamme, hanno visto le ostetriche di Ginecologia e Ostetricia ricordare che il latte materno è il cibo ideale per i neonati. L’Oms raccomanda, per almeno i primi sei mesi di vita del neonato, l’allattamento esclusivo al seno che si colloca tra gli interventi più efficaci per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei bambini.
Anche la Neonatologia Nido e Tin è in prima fila nella promozione dell’allattamento al seno con la formazione di tutti gli operatori del Materno infantile su questo delicato tema, quindi l’applicazione di questi principi nei confronti dei soggetti più fragili ricoverati in terapia intensiva.
Un’attività sostenuta anche dai professionisti della Pediatria, perché l’allattamento al seno è un processo che si sviluppa in un arco temporale che va oltre il periodo neonatale e che deve essere rinforzato e supportato nel tempo.
È indubbio che su tutte le attività delle strutture abbia influito la pandemia che, in quest’ultimo anno, ha cambiato l’intero mondo. Un periodo intenso che ha costretto gli operatori a lavorare sulla “difensiva” contro il virus, anche con la creazione di percorsi separati utili a evitare la diffusione del Covid, così da garantire pazienti e operatori. Ma anche a reinventare l’attività.
E così, per non far mancare il contatto e la vicinanza alle donne l’Ostetricia e Ginecologia, diretta dal professor Salvatore Dessole, ha attivato di recente il progetto “bracciale mamma-bebè-partner” volto a garantire una maggiore umanizzazione dell’evento nascita, attraverso la partecipazione del partner della neo mamma alle cure del bambino, già dai primi giorni di vita. Un sostegno alle neo mamme che si concretizza anche con la presenza del partner in sala parto.
Compatibilmente con le misure contro il Covid che ha portato a una serie di restrizioni, la struttura di Neonatologia e Tin, diretta dal dott. Giorgio Olzai, porta avanti diverse iniziative come la “marsupio terapia” che consiste nel contatto stretto, pelle a pelle, con i genitori. E ancora il “rooming in” che, di recente, consente alle neo mamme positive al coronavirus di tenere con sé, in stanza, il loro piccolo.
Nel periodo Covid, il Pronto soccorso della Pediatria diretta dal prof. Roberto Antonucci, con grande sforzo organizzativo e grazie all’elaborazione di un apposito percorso diagnostico terapeutico assistenziale realizzato in collaborazione con le Malattie infettive, ha garantito due distinti percorsi: uno Covid free e uno per i sospetti Covid positivi. Un’attività che ha visto anche una forte sinergia con le strutture del territorio attive nella lotta al Covid.
A queste attività si aggiungono le tante altre che quotidianamente vengono svolte anche dalle altre strutture – dalla Cardiologia pediatrica alla Chirurgia pediatrica per la quale, di recente, si è chiusa la procedura di selezione per il nuovo direttore di struttura – che assistono e curano i bimbi e le loro mamme, come quelle ambulatoriali e di day hospital, oltre che di ricovero.