Roma, 7 maggio 2018 – Prevenire l’ipertensione arteriosa, definita anche “killer silenzioso”: questo l’obiettivo del Progetto Zero, nato dalla proficua collaborazione dell’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce. Italia Onlus) con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG).
A.L.I.Ce. Italia Onlus ribadisce l’appello diffuso in occasione di “Aprile mese della prevenzione”, ricordando quanto sia importante il controllo della pressione nella prevenzione primaria e secondaria dell’ictus, perché ridurre i valori della pressione arteriosa fa diminuire di ben il 40-50% il rischio di essere colpiti da questa patologia.
Innovativo per l’approccio multidisciplinare e multifattoriale, Progetto Zero è il primo e più ampio programma per prevenire il rischio cerebro e cardiovascolare e intende offrire un servizio esclusivo, dedicato alle farmacie italiane e alla popolazione mettendo a loro disposizione strumenti e know-how per educare i professionisti della salute e i cittadini.
Progetto Zero arriva, da oggi, in oltre 800 farmacie distribuite sul territorio nazionale. Infermieri formati e specializzati forniranno un’ampia e personalizzata consulenza ai clienti delle farmacie che aderiscono a Progetto Zero: dalla misurazione della pressione sanguigna al test sui valori glicemici, dai suggerimenti per la prevenzione e gestione quotidiana dei disturbi alla compilazione della scheda per identificare il rischio individuale sulla base dei valori rilevati e di fattori come età, patologie, stili di vita.
“L’ipertensione è tra i principali fattori di rischio per eventi cardiovascolari e cerebrovascolari, che sono la prima causa di mortalità nei Paesi occidentali – dichiara il dott. Damiano Parretti, Responsabile Progetti Area Cronicità Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie – In Italia, colpisce circa il 30% degli individui adulti, molti dei quali neanche lo sanno. Il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una condizione di rischio; i pericoli aumentano con l’aumentare dei valori pressori. Il rischio è decisamente maggiore nella popolazione diabetica, pari a circa 3,5 milioni di italiani, di cui 1,3 milioni non diagnosticati. Nel 70% dei casi, i pazienti con diabete mellito di tipo II sono ipertesi”.