In collaborazione con la Fondazione Ca’ Granda del Policlinico di Milano, il Centro nasce per accogliere e reintegrare nella società coloro che vivono da anni in condizioni di estremo disagio nell’area dell’ospedale
Milano, 14 dicembre 2015 – La Chiesa di via Pace 9, all’interno del Policlinico di Milano, apre per oggi le porte all’accoglienza di persone senza dimora per l’intero periodo del Piano Freddo.
È questa un’iniziativa della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, nata lo scorso inverno con l’allestimento di tende provvisorie all’interno degli spazi della Chiesa, che quest’anno si completa e consolida grazie al supporto di Fondazione Progetto Arca e alla sua esperienza nella gestione di servizi dedicati a persone emarginate, in particolare senzatetto.
All’interno della Chiesa è stato allestito un vero e proprio Centro di accoglienza con 20 posti letto dove Progetto Arca garantisce quotidianamente a ogni ospite due pasti (colazione e cena), una fornitura completa di indumenti e biancheria, e kit per l’igiene personale. Saranno inoltre presenti operatori per assicurare servizi di assistenza alla persona, pulizia, accompagnamento e orientamento ai servizi della Fondazione e sul territorio.
Le 20 persone accolte vengono individuate tra coloro che trascorrono la notte nell’area del Policlinico in condizione di estremo disagio sociale e che vivono da anni nell’emarginazione. Progetto Arca individua queste persone, permettendo loro di entrare nel circuito dell’accoglienza e dell’integrazione per avviarle poi a percorsi concreti di integrazione lavorativa e abitativa.
Per questi ospiti, le porte della Chiesa-Centro si aprono la sera alle 17.00; il giorno dopo l’uscita è alle ore 8.00. In caso di condizioni precarie di salute, sarà invece garantita all’ospite un’accoglienza H24 in un’altra struttura attrezzata di Progetto Arca. Inoltre gli operatori inviteranno gli ospiti a frequentare nelle ore diurne i servizi a disposizione in città, come il presidio sanitario e le docce presso l’hub nel sottopasso Mortirolo e il supporto psicologico presso il Centro di via Mambretti.
Questi 20 posti letto si aggiungono ai 325 che Progetto Arca offre quotidianamente a Milano (nei Centri di via Mambretti e via Sammartini), dove vengono accolti in particolare uomini singoli.
“Anno dopo anno, ma anche giorno dopo giorno, cerchiamo di migliorare sempre più l’accoglienza che offriamo alle persone senza dimora che a noi si affidano inizialmente per trovare un riparo e poi per ritrovare una strada e ricominciare a vivere con dignità – commenta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca – Ne è esempio anche il piccolo ma prezioso progetto presso la Chiesa del Policlinico, dove quest’anno riusciamo a fornire un servizio più completo alle persone ospitate che altrimenti vivrebbero per strada, e che si traduce anche in un servizio di maggiore sicurezza e tranquillità per i cittadini”.
“Questa iniziativa – spiega Luigi Macchi, direttore generale della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano – ci permette di potenziare quella che è la vera missione del nostro ospedale, ovvero assistere le persone fragili e che hanno bisogno di aiuto. Poter contribuire a questo progetto ci dà anche la possibilità di dare continuità al Progetto Homeless, con il quale abbiamo voluto contribuire a dare un luogo più accogliente e decoroso dove passare la notte ai senza fissa dimora”.
Secondo i dati Istat di recente uscita (11 dicembre 2015), in Italia le persone senza dimora sono oltre 50.700, in aumento quindi rispetto alle 47.000 stimate nel 2011.
La stima di quest’anno è stata calcolata sulla base di coloro che nei mesi di novembre e dicembre 2014 hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna nei 158 comuni italiani in cui è stata condotta l’indagine. La quota di persone senza dimora che si registra nelle regioni del Nord-ovest (38%) è del tutto simile a quella stimata nel 2011, così come quella del Centro (23,7%) e delle Isole (9,2%); nel Nord-est si osserva invece una diminuzione (dal 19,7% al 18%) che si contrappone all’aumento nel Sud (dall’8,7% all’11,1%).
Rispetto al 2011, vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%), anche se, a seguito della diminuzione degli under 34 stranieri, l’età media è leggermente aumentata (da 42,1 a 44,0), o con basso titolo di studio (solo un terzo raggiunge almeno il diploma di scuola media superiore).
Cresce rispetto al passato la percentuale di chi vive solo (da 72,9% a 76,5%), a svantaggio di chi vive con un partner o un figlio (dall’8% al 6%); poco più della metà (il 51%) dichiara di non essersi mai sposato.
Anche la durata della condizione di senza dimora, rispetto al 2011 si allunga: diminuiscono, dal 28,5% al 17,4%, quanti sono senza dimora da meno di tre mesi (si dimezzano quanti lo sono da meno di 1 mese), mentre aumentano, le quote di chi lo è da più di due anni (dal 27,4% al 41,1%) e di chi lo è da oltre 4 anni (dal 16% sale al 21,4%).
L’indagine è stata realizzata da Istat in collaborazione con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) e Caritas Italiana.
fonte: ufficio stampa