Prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente dell’Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia: “Sicuramente tra le sostanze ad uso cosmetico, quelle utilizzate per la composizione di aromi e profumi sono più di altre in grado di indurre fenomeni di allergia (DAC) perché più reattive di altre categorie di ingredienti”
Roma, 27 ottobre 2020 – I prodotti cosmetici presentano molto spesso dei profumi molto gradevoli e accattivanti, tanto che molte volte condizionano anche la scelta del consumatore. È importante, però, controllare l’INCI del prodotto per non incorrere in quelle sostanze considerate particolarmente allergizzanti, come le fragranze inserite nei prodotti. L’Europa ne ha individuate negli anni ben 26 e ha creato delle normative ad hoc.
Il prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente dell’Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia, spiega quali sono i rischi per la pelle e le persone quando si entra in contatto con queste sostanze.
Allergie da “profumo”
“Sicuramente tra le sostanze ad uso cosmetico, quelle utilizzate per la composizione di aromi e profumi sono più di altre in grado di indurre fenomeni di allergia (DAC) perché più reattive di altre categorie di ingredienti – spiega il prof. Celleno e prosegue – I dati relativi alle allergie da profumo variano molto da paese a paese, a seconda dei sessi e dell’età. È possibile però verificare che, delle allergie causate dai prodotti cosmetici, circa la metà sia dovuta proprio ai corpi odorosi. Questo si verifica soprattutto per i veri e propri profumi o per prodotti che contengono alte concentrazioni di sostanze come quelle elencate tra i 26 allergeni identificati dalla Comunità Europea e potrebbe essere buona norma di comportamento da parte delle aziende riportare comunque la presenza di eventuali allergeni in etichetta anche quando la loro concentrazione sia inferiore al valore soglia stabilito, in particolare se i prodotti sono destinati a soggetti predisposti all’insorgenza di allergie”.
“Sostanza potenzialmente allergenica” vs “pericolosa o dannosa”
“Queste sostanze, come tutti gli ingredienti utilizzati nei cosmetici, sono considerate sicure perché precedentemente sottoposte a rigorosi controlli. Quello che le caratterizza è una maggiore incidenza nel provocare possibili reazioni allergiche in alcune persone predisposte, che sviluppano fenomeni allergici e/o irritativi nei confronti di sostanze generalmente innocue. Riportare l’allergene in etichetta è dunque fondamentale per tutti coloro che soffrono di un’allergia nei confronti di una o più delle sostanze ad uso cosmetico per evitare l’insorgenza della dermatite allergica da contatto (DAC). Chi non manifesta allergie a queste sostanze non corre rischi” afferma il dermatologo.
Per i bambini, profumo sì o profumo no?
“L’uso di profumi nelle formulazioni per bambini non è strettamente necessario: non conferisce al prodotto un’efficacia funzionale aggiuntiva ma lo rende sicuramente più gradevole sia nella scelta che nell’utilizzo. Attualmente è possibile reperire nel mercato alcuni prodotti dermo-cosmetologici per bambini completamente privi di profumo, particolarmente indicati nei casi di allergie cutanee e quadri clinici come quello della dermatite atopica, molto frequente nella prima infanzia” conclude il presidente AIDECO.