Roma, 22 ottobre 2021 – “La tutela della salute, la lotta all’obesità, alle malattie cardiovascolari, un sistema alimentare più sicuro e una maggiore attenzione all’ambiente, sono priorità europee che devono essere perseguite. La strategia ‘Farm to Fork’ nasce con l’obiettivo, che condivido, di migliorare nel suo complesso la qualità della catena alimentare in Europa, ma presenta alcuni elementi problematici per le nostre filiere agro-alimentari che spero saranno attentamente valutati dalla Commissione”.
Lo afferma, in un’intervista a Radio Parlamentare, l’eurodeputata Luisa Regimenti, componente della commissione Sanità al Parlamento europeo e membro del dipartimento Sanità di Forza Italia, all’indomani dell’approvazione da parte di Strasburgo della strategia “Farm to fork”, dal produttore al consumatore.
“Il testo – spiega la Regimenti – si propone l’obiettivo di accelerare la transizione verso un sistema alimentare più equo, sano, che eviti lo spreco di cibo e che tuteli cittadini, lavoratori, produttori e distributori europei, affrontando temi delicati quali gli allevamenti biologici, i pesticidi, le condizioni degli animali, ma anche la delicata questione dell’etichettatura alimentare, che vede posizioni molto diverse fra i Paesi membri e che rischierebbe di minare le eccellenze italiane come il Grana Padano, l’olio d’oliva e il prosciutto di Parma”.
“Siamo di fronte a un buon compromesso, che però ci deve far tenere alta la guardia, perché prevedere, per esempio, come fonte alternativa alle proteine alimentari cibo a base di insetti, rappresenta una pericolosa fuga in avanti che potrebbe minare l’intera filiera e il commercio di prodotti di qualità del nostro Paese”, conclude Regimenti.
E proprio per proteggere le eccellenze italiane, “abbiamo chiesto alla Commissione – prosegue l’europarlamentare – di tutelare prioritariamente la dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’umanità ed esempio mondiale di alimentazione sana ed equilibrata, e la massima tutela contro le frodi alimentari e le contraffazioni, che per quanto riguarda l’eccellenza dei prodotti italiani si manifestano con l’uso di nomi fuorvianti (Muzzarella o Parmesan) per indurre in errore i consumatori, distorcendo la concorrenza nel mercato interno. In definitiva – conclude la Regimenti – Strasburgo ha dato un segnale forte per proteggere gli agricoltori e i produttori della filiera alimentare, e sappiamo quanto l’Italia in questo campo sia fra i protagonisti assoluti. Occorre ora vigilare affinché l’attivazione concreta e legislativa della strategia eviti gli effetti negativi menzionati nello studio del Joint research center, come l’aumento dei prezzi, i cali di produzione in Europa o la delocalizzazione di parte dell’agricoltura”.