Torino, 4 ottobre 2016 – Oggi si conclude, con la discussione delle tesi, la prima edizione del primo Master infermieristico di Coordinamento Donazione e Trapianto di organi tessuti e cellule della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Torino. Questo è il risultato della volontà e dell’impegno di numerosi professionisti che operano nella Medicina dei Trapianti e che hanno voluto valorizzare la vocazione in questa disciplina dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute di Torino.
In particolare si deve ricordare:
- la lungimiranza di Mauro Salizzoni, Direttore del centro trapianti di fegato di Torino, che aveva visto lontano quando, nel 1996, delegò alcuni infermieri ad occuparsi del Coordinamento Clinico Infermieristico.
- la competenza scientifica, la disponibilità, l’eccellente capacità comunicativa, la grande esperienza nel mondo dei trapianti di Antonio Amoroso.
Gli infermieri che, per la prima volta, otterranno il Master in Coordinamento Infermieristico della Donazione e Trapianto sono 16 professionisti del mondo trapiantologico che insieme a esperienza e competenza hanno, con questa formazione mirata, dato un valore aggiunto alla loro professione.
Il Master della durata di 18 mesi, un Anno Accademico, ha come finalità far acquisire al personale infermieristico conoscenze, competenze ed abilità tecnico-relazionali necessarie per pianificare, gestire e valutare il processo assistenziale legato alla donazione e trapianto di organi e tessuti.
L’infermiere gioca un ruolo sempre più rilevante nell’intero sistema dei trapianti, dalla partecipazione attiva alle procedure di individuazione, selezione e mantenimento dei donatori, al processo di allocazione, prelievo e trapianto di organi, nonché intervenendo in prima persona nell’elaborazione ed esecuzione dei percorsi assistenziali per i trapiantologici.
Tradizionalmente la figura dell’infermiere viene percepita dai pazienti e dai loro familiari come la più vicina ai loro bisogni ed alle loro esigenze. La tipologia del lavoro e la quotidianità dei contatti favoriscono la creazione tra operatori e utenti di rapporti comunicativi e relazionali utili ed efficaci. L’attitudine ai rapporti umani, ma soprattutto la competenza nelle tecniche comunicative, acquisite attraverso un percorso formativo dedicato, permettono all’infermiere di gestire in modo adeguato il difficile momento del colloquio con i familiari. Questo ha avuto la doppia valenza di fornire all’operatore gli strumenti tecnici necessari ad affrontare con competenza e professionalità i colloqui ed al tempo stesso consentire di tutelarsi dai rischi di “Burn Out”.
Sono stati raggiunti gli obiettivi per:
- conoscere e applicare il modello organizzativo nazionale donazione-trapianto (Centro Nazionale Trapianti) e il modello Regionale;
- prendere parte attivamente nel processo di donazione organi e tessuti;
- conoscere ed essere parte attiva nel percorso trapiantologico: dall’inserimento dati in lista attiva trapianto, alla chiamata per il trapianto, al follow-up in tutti i centri trapianto;
- conoscere ed interagire con le diverse realtà dipartimentali, aziendali ed extra aziendali, adattare il modello organizzativo del Transplant Nurse Coordinator (TNC) al proprio ambito di lavoro;
- ottimizzare l’uso dei beni e delle risorse disponibili;
- conoscere il modello di organizzazione delle banche dei tessuti ed il supporto infermieristico più adeguato per queste.
L’infermiere esperto in Donazioni e Trapianti di Organi e Tessuti, sarà in grado di operare in diversi contesti:
- Centro Nazionale Trapianti;
- Centro Interregionale Trapianti;
- Centro Regionale Trapianti;
- Coordinamento Locale (aziendali) alla Donazione e Trapianti;
- Coordinamento nell’ambito dei Centri di Trapianto.
La riuscita dei trapianti non dipende da singoli professionisti, ma dall’insieme degli operatori che a vario titolo partecipano a questa attività, e dove gli infermieri sempre più occupano ed occuperanno un ruolo rilevante.
fonte: ufficio stampa