Roma, 5 luglio 2019 – Prevedere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fino a tre mesi per una gestione sempre più efficiente della rete elettrica. È l’obiettivo dell’innovativo servizio meteo-climatico messo a punto dal progetto europeo “Sub-seasonal to Seasonal Climate Predictions for Energy’” (S2S4E), finanziato dal programma Horizon2020 con quasi 5 milioni di euro e coordinato dal Barcelona Supercomputing Center in collaborazione con 11 partner europei, tra cui ENEA, e operatori dell’energia come la francese EDF.
La piattaforma online del progetto è in grado di fornire previsioni meteo-climatiche da una settimana fino a tre mesi, mettendo a disposizione delle società elettriche informazioni sulle precipitazioni, la portata dei fiumi, la velocità del vento, la temperatura e la radiazione solare. “Questo servizio rappresenta, a livello globale, il primo tentativo reale di mettere le attuali conoscenze scientifiche sul clima al servizio del mercato dell’energia, con l’obiettivo di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e garantire la sicurezza delle reti elettriche da blackout e intermittenza di approvvigionamento dovuta alla variabilità delle rinnovabili”, spiega Irene Cionni del laboratorio ENEA di “Modellistica climatica e impatti”, che sottolinea anche come questo modello meteo-climatico tenga conto della variabilità del clima, a differenza di quelli attuali che si basano solo su valori passati.
“All’ENEA ci siamo occupati della produzione di energia fotovoltaica con l’elaborazione di un modello che, calibrando e migliorando attraverso metodi statistici la previsione della radiazione solare, permette di stimare la produzione futura di energia – da una settimana fino a tre mesi – con un elevato livello di attendibilità”, aggiunge Cionni, che è anche responsabile scientifica del progetto per ENEA.
Oltre al settore energetico, questo nuovo servizio climatico potrebbe interessare anche le compagnie assicurative e le imprese che si occupano di turismo e di agricoltura. “In generale, conoscere in anticipo come muterà il tempo in funzione del cambiamento climatico, permetterà di prepararsi meglio all’arrivo di eventi meteo estremi, pianificare gli interventi e gestire le emergenze, preservare infrastrutture essenziali e interi settori produttivi”, conclude la ricercatrice.