Torino, 23 maggio 2017 – “Porte aperte alle problematiche della tiroide” è l’iniziativa organizzata dall’Endocrinologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, con il patrocinio della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), durante la Settimana Mondiale della Tiroide, che si celebra dal 22 al 28 maggio.
Il tema di questa edizione è “Tiroide e Benessere”, con focus sulla prevenzione della carenza di Iodio in pediatria. Il 24 maggio dalle ore 14,30 alle ore 16,30, presso gli ambulatori di Endocrinologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, verranno effettuate gratuitamente visite specialistiche endocrinologiche pediatriche di screening sulle patologie tiroidee ai bambini che si presenteranno e nel contempo verranno approfondite tematiche di prevenzione sulla patologia tiroidea con l’assunzione di sale iodato.
“Il ruolo della ghiandola tiroidea è fondamentale durante tutta la vita, a partire dall’epoca fetale fino alla terza età nel regolare importanti processi, quali lo sviluppo neuropsichico e l’accrescimento somatico nell’età evolutiva, ma anche per la funzione cardiovascolare, il metabolismo basale, lipidico, glucidico ed osseo e per la fertilità in tutte le età” spiega la dottoressa Luisa de Sanctis, responsabile di Endocrinologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita.
Lo iodio è essenziale per il corretto sviluppo e funzionamento della ghiandola tiroide e della produzione degli ormoni tiroidei e la carenza di Iodio è una delle cause di ipotiroidismo, congenito ed acquisito. La forma congenita è causata dalla mancata o incompleta formazione della tiroide durante la vita intrauterina ed ha un’incidenza di 1 su 2.000 nuovi nati in Italia.
La tiroide comincia a produrre ormoni tiroidei intorno alla 12^ settimana di gravidanza ed è quindi fondamentale che le future mamme acquisiscano un adeguato apporto di iodio per se stesse e per il bambino.
Una carenza nutrizionale di questo microelemento (lo si trova soprattutto nel sale iodato, ma anche nel pesce di mare e nei crostacei) può avere un forte impatto negativo sullo sviluppo neurologico e neurocognitivo del nascituro.
L’apporto adeguato di iodio in età infantile ed adolescenziale è poi importante per prevenire l’aumento delle dimensioni della ghiandola (“gozzo tiroideo”) (circa 5 milioni di persone in Italia, ovvero il 12% della popolazione) ed il conseguente ipofunzionamento della ghiandola stessa.
La prevenzione e l’eventuale cura delle malattie della tiroide legata alla carenza di Iodio deve assolutamente iniziare sin dall’età evolutiva ed è per questo che l’Istituto Superiore di Sanità e le Società endocrinologiche hanno lanciato un progetto sulla “Iodoprofilassi nelle scuole” con durata triennale, dal 2016 al 2019, con l’obiettivo di formare gli insegnanti e gli operatori sanitari, affinché questi trasferiscano le informazioni ai loro studenti ed alle famiglie. I dati però mostrano che la percentuale di sale iodato venduto in Italia è ancora ben al di sotto del 90% (54% nel 2012), valore ottimale di copertura indicato dall’OMS.
L’iniziativa intrapresa dall’Endocrinologia dell’ospedale Regina Margherita di Torino è legata al fatto che il sospetto di patologia tiroidea costituisce uno dei motivi più frequenti di visita ambulatoriale endocrinologica pediatrica ed è rivolta a rinforzare le conoscenze sulla funzione dello iodio, sul contenuto di iodio negli alimenti, sul fabbisogno di questo elemento nell’età evolutiva e sugli effetti della sua carenza, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’assunzione quotidiana di Iodio, atta a prevenire le disfunzioni tiroidee legate alla sua carenza stessa.
Lo iodio aiuta a prevenire molti disturbi della tiroide ed è fondamentale per la crescita dei bambini. Insomma basta un pizzico… di sale iodato!
fonte: ufficio stampa