20 febbraio 2016 – Europa Donna è il movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno, e House Hospital onlus, l’associazione campana che si occupa da decenni di prevenzione, formazione e ricerca scientifica, ne farà parte anche per l’anno 2016.
Europa Donna, organismo istituito a Milano nel 1994 da un’idea del prof. Umberto Veronesi e per iniziativa della ESO (European School of Oncology), si pone l’obiettivo di rispondere efficacemente ai bisogni crescenti delle donne rispetto a tale patologia, svolgendo un’opera di sensibilizzazione sul tumore al seno, a livello italiano prima ed europeo poi (oggi è presente in 46 Paesi europei), proponendosi come il principale movimento di opinione sul tema.
Europa Donna è il punto di collegamento tra le diverse sedi europee e associa tra loro persone, enti e aziende, e rivolge le sue attività a tre interlocutori principali: le donne, le numerose Associazioni attive in Italia sul tema del tumore al seno, le istituzioni e la comunità scientifica.
“Con grande orgoglio – ha dichiarato il dott. Sergio Canzanella, direttore generale di House Hospital – entriamo a far parte di un network europeo nella lotta contro il tumore al seno. Il nostro primo proposito è quello di realizzare in Regione Campania le Breast Unit. Infatti, le linee di indirizzo del Ministero della Salute definiscono i requisiti dei centri di senologia multidisciplinari, le Breast Unit, linee che descrivono la partecipazione attiva dei cittadini, delle pazienti e dei volontari. Per quanto riguarda le cure palliative, le pazienti con un carcinoma mammario in stadio avanzato devono avere a disposizione un servizio specializzato di cure palliative che collabora con l’équipe multidisciplinare, per assicurare la continuità della cura.
Pertanto, nella nostra Regione, ci impegneremo soprattutto a realizzare i seguenti obiettivi: promuovere la diffusione e lo scambio di informazioni corrette e aggiornate sul tumore del seno; incoraggiare le donne a conoscere e controllare regolarmente il proprio seno; insistere sull’opportunità di sottoporsi a controlli mammografici periodici per garantire una diagnosi precoce dell’eventuale malattia; richiedere il miglior trattamento possibile conosciuto per la situazione specifica di ciascuna paziente; assicurare il massimo di terapie di supporto e di qualità di vita durante e dopo le cure per la malattia; esigere un’adeguata formazione e preparazione del personale sanitario; richiedere che vengano seguiti i principi della miglior pratica medica e promuoverne lo sviluppo; esigere un regolare controllo di qualità delle apparecchiature diagnostiche e cliniche; assicurare che alle pazienti venga spiegata, in modo comprensibile, ogni diversa possibilità di cura, che possano partecipare a studi clinici controllati, e che possano richiedere, se lo desiderano, un secondo parere prima di decidere; ottenere maggiori investimenti in ricerca”.
fonte: ufficio stampa