In occasione della Giornata Mondiale della Salute (7 aprile), l’Istituto Pasteur Italia rilancia il proprio impegno rivolto al sostegno della ricerca scientifica e ribadisce l’importanza delle vaccinazioni nella lotta contro le malattie infettive e l’antibiotico resistenza
Roma, 5 aprile 2018 – Universal health coverage: everyone, everywhere, ovvero la copertura sanitaria universale per tutti e dovunque. È il messaggio dell’OMS lanciato in occasione della Giornata Mondiale della Salute 2018, sostenuto dalla campagna Health for all (Salute per tutti). Ed è proprio questa la mission che la Rete Internazionale dei 33 Istituti Pasteur in tutto il mondo condivide con l’OMS, con la quale nel 2012 ha siglato un accordo di cooperazione per la tutela della salute globale in risposta alle epidemie, mettendo a disposizione l’esperienza dei propri ricercatori e dei propri tecnici.
E nel 2014 ha dato vita al Center for Global Health (CGH) che ha sede presso l’Istituto Pasteur di Parigi e che, sotto la guida di Arnaud Fontanet e con la partecipazione degli esperti appartenenti alla Rete Internazionale Pasteur, interviene per migliorare le condizioni di salute in tutto il mondo.
Per il raggiungimento di questo obiettivo, la Rete Internazionale degli Istituti Pasteur ha scelto di agire perseguendo 3 tipi di intervento: prevenzione e controllo delle epidemie; ricerca scientifica; educazione e training.
In un contesto storico caratterizzato da importanti flussi migratori da un Paese all’altro, da cambiamenti climatici che stanno investendo il nostro pianeta e da una selvaggia urbanizzazione, l’accordo con l’OMS e la creazione del CGH rappresentano degli interventi oggi più che mai necessari perché tali fattori favoriscono la diffusione su larga scala di agenti patogeni.
In quest’ottica, a settembre 2017, si è tenuto ad Abidijan (presso la sede dell’Istituto Pasteur della Costa d’Avorio) il meeting annuale fra tutti i direttori degli Istituti Pasteur nel mondo, momento di confronto per discutere le strategie scientifiche da adottare nei prossimi anni sulla base del “Good Health and Wellbeing for all at all ages” (ovvero garantire salute e benessere per tutti a tutte le età), uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030, che sono stati concordati nel 2015 tra l’OMS e i leader mondiali per far progredire la salute di tutte le persone.
“Stiamo attraversando un periodo di grandi cambiamenti in campo biomedico: le malattie emergenti e riemergenti rappresentano una minaccia globale e le nuove tecnologie permettono di studiare strategie alternative efficaci. Il ruolo di una cooperazione internazionale è essenziale per consolidare le strategie e risolvere i problemi di salute pubblica con i nuovi mezzi a disposizione. In questo contesto la presenza in Italia di un Istituto Pasteur è fondamentale e negli ultimi anni, infatti, il dialogo e le collaborazioni tra il nostro Istituto e gli altri della Rete Internazionale si sono intensificate”, ha dichiarato la prof.ssa Angela Santoni, Direttore Scientifico dell’Istituto Pasteur Italia dal 2009.
Prevenzione e controllo delle epidemie: l’importanza delle vaccinazioni e della cooperazione
Sul lato della prevenzione, l’Istituto Pasteur Italia ricorda l’importanza della vaccinazione, che protegge l’uomo da malattie gravi e potenzialmente mortali e costituisce uno dei più potenti strumenti a disposizione della sanità pubblica. La vaccinazione è oggi considerata l’indicatore per eccellenza dello stato di salute del mondo.
Sul fronte del controllo delle epidemie, nel 2014, la comunità pasteuriana internazionale si è unita contro l’epidemia del virus Ebola, organizzando task force e laboratori mobili nelle zone interessate. L’OMS aveva segnalato un totale di 18.603 casi sospetti, probabili e/o confermati del virus Ebola e 6.915 decessi nei paesi colpiti (Guinea, Liberia, Mali, Sierra Leone, Nigeria, Senegal,Stati Uniti d’America e Spagna).
In seguito a questa emergenza e alla necessità di rafforzare la capacità di sviluppare azioni di contrasto alle infezioni emergenti nell’Africa occidentale, è stato fondato un nuovo (il 33°) Istituto Pasteur a Conakry, Guinea. Nell’estate 2016, invece, gli sforzi sono stati rivolti a fronteggiare l’emergenza Zika, l’infezione veicolata dalle zanzare o trasmessa per via sessuale che è stata collegata a gravi malformazioni fetali e disordini neurologici in quasi 30 Paesi, registrando 205.000 casi in Brasile e causando la morte di 8 persone tra Venezuela e Brasile.
La situazione era diventata preoccupante anche negli Stati Uniti, dove per la prima volta si era registrata la trasmissione del virus da zanzare ‘autoctone’ e si contavano 14 casi di infezioni da zanzare ‘locali’ in Florida.Recentissime le notizie di epidemie di Febbre Gialla in Brasile (febbraio 2018) e di Febbre Lassa in Nigeria (marzo 2018): contro l’emergenza di queste gravi infezioni virali è stata subito allertata la comunità internazionale degli esperti degli Istituti Pasteur, che hanno messo a disposizione la loro esperienza tecnica per fronteggiare il problema.
Con l’obiettivo di garantire la salute per tutti, l’Istituto Pasteur Italia lavora quotidianamente su tematiche di interesse globale grazie al prezioso contributo dei suoi ricercatori. Il sostegno che l’Istituto fornisce, finanziando progetti di ricerca scientifica d’eccellenza nei campi delle malattie infettive e dell’antibiotico resistenza, rappresenta il principale strumento per contrastare e sconfiggere le malattie.
Fondi alla ricerca scientifica per lo studio di malattie infettive e cancro
Virus, batteri e parassiti hanno un impatto drammatico sulla nostra società.Alcuni tipi di infezioni croniche, ad esempio, sono fra i fattori responsabili di patologie autoimmuni (sclerosi multipla; artrite reumatoide;sindrome di Guillan-Barré) e di tumori (cancro del fegato; linfoma; il tumore dello stomaco).
Studiare come i microbi interagiscono con il nostro organismo è essenziale per prevenire e curare le malattie associate, per migliorare la qualità della vita e diminuire i costi per la società.
In questo ambito l’Istituto Pasteur ha finanziato importanti studi sull’epatite virale (B e C) che, degenerando in infezioni croniche, può evolvere in cirrosi e cancro al fegato. Negli ultimi 20 anni le morti causate da infezioni del fegato e malattie associate sono aumentate del 63%.
Gli studi effettuati dall’Istituto Pasteur Italia, alcuni dei quali in collaborazione con l’Istituto Pasteur di Parigi, hanno chiarito gli squilibri del sistema immunitario che, in caso di infezione, creano un ambiente favorevole allo sviluppo del tumore e indicano la via verso nuovi approcci diagnostici e terapeutici.
In Italia la resistenza agli antibiotici è fra le più elevate in Europa
La resistenza agli antibiotici rappresenta una fra le più grandi sfide della medicina contemporanea. Secondo alcune stime, nel 2050 le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, superando i decessi per cancro.
A fronte di 4 milioni di infezioni oggi in Europa si registrano oltre 37 mila decessi l’anno;preoccupante la situazione negli ospedali italiani dove le infezioni da germi antibiotico-resistenti causano circa 7 mila decessi l’anno.
Gli studi e i progressi ottenuti in questo ambito grazie ai progetti finanziati dall’Istituto Pasteur hanno permesso importanti passi in avanti nell’identificazione e nella sperimentazione di nuove strategie e sostanze da utilizzare contro i batteri che hanno acquisito multi resistenza ai farmaci.
Nello specifico, gli studi sono stati effettuati per le infezioni causate da Pseudomonas aeruginosa, un batterio opportunista che colpisce persone con difese immunitarie o barriere fisiche (pelle o mucose) compromesse. La fibrosi cistica è un tipico caso in cui Pseudomonas aeruginosa tende a impiantarsi nell’apparato respiratorio provocando infezione e infiammazione. Nelle gravi ustioni, questo è il germe che più frequentemente infetta la cute lesa e molte malattie da difetto di immunità (compresa l’AIDS) possono favorire infezioni da Pseudomonas.