Roma, 19 aprile 2022 – Il camper dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci è pronto ad accendere i motori per il Progetto consultorio / ambulatorio mobile Camper AISC APS.
Un Prevention Tour che nelle prossime settimane attraverserà la regione. Circa 20 ospedali del Lazio parteciperanno all’iniziativa dell’Associazione che porta la prevenzione a casa dei cittadini. Il progetto è stato possibile grazie ai fondi del Bando Comunità Solidali 2020 della Regione Lazio con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il camper sarà parcheggiato il 21 aprile prossimo, dalle 9:00 alle 15:00 al Policlinico Umberto I. Tutte le tappe potranno essere seguite sui social network dell’associazione e sul sito www.associazioneaisc.org
“Siamo convinti che le strategie di prevenzione debbano intercettare e raggiungere le persone nei luoghi di vita quotidiana: piazze, mercati, centri commerciali. Ogni occasione è buona per parlare di stili di vita e con le persone. In questo caso i sanitari, medici e infermieri delle strutture che hanno aderito al Progetto usciranno dalle loro strutture per incontrare, passanti, pazienti, accompagnatori. Il camper AISC riconoscibile dal logo rosso sarà infatti localizzato all’esterno degli ospedali per offrire gratuitamente test preliminari alla diagnosi di scompenso, consigli e materiale informativo” racconta il prof. Salvatore Di Somma, Specialista in Cardiologia e Direttore Scientifico dell’Associazione.
“La prevalenza dello scompenso cardiaco è in aumento e, nonostante i progressi in campo diagnostico e terapeutico, il tasso di ospedalizzazione e di mortalità sono ancora elevati, tanto da poter definire lo scompenso cardiaco come la pandemia non trasmissibile del terzo millennio” spiega il prof. Francesco Fedele, Ordinario di Cardiologia all’Università Sapienza di Roma e Direttore UOC Malattie Cardiovascolari del Policlinico Umberto I di Roma.
“Lo scompenso cardiaco rappresenta il cancro per il cuore; infatti, come le patologie neoplastiche, lo scompenso, oltre all’iniziale interessamento cardiaco, coinvolge dapprima i polmoni, considerabili come linfonodi per il cuore e, successivamente, come delle metastasi, interessa gli organi a distanza, soprattutto reni, fegato e sistema eritropoietico. È per questo che la prevenzione, il corretto inquadramento diagnostico e la scelta del trattamento più appropriato rappresentano la vera arma contro lo scompenso cardiaco”, aggiunge il prof. Fedele.
Lo scompenso cardiaco, noto anche come ‘insufficienza cardiaca’ è ancora relativamente conosciuto, eppure è la terza causa di ricovero negli over 65 e la terza causa di morte del mondo. “Questo disturbo in cui il cuore non pompa sangue a sufficienza e sì manifesta con sintomi sfumati come l’affaticamento, la mancanza di fiato dopo sforzi anche lievi e gonfiori agli arti, ha un andamento progressivo e ingravescente ma è meno ‘spaventoso’ del collega infarto, che infatti è molto più noto”, prosegue il prof. Di Somma.
“Con il Prevention Tour vogliamo parlare anche alle donne, il genere di solito meno considerato quando sì parla di salute cardiaca, ma che in questo caso sono più colpite dallo scompenso in misura di 2 a 1 – sottolinea la dott.ssa Maria Rosaria Di Somma, Consigliere nazionale AISC – sul camper saranno presenti un medico e un infermiere per una visita durante la quale sarà anche possibile effettuare test relativamente al quadro lipidico e alla emoglobina glicata, fattori di rischio per le malattie cardiovascolari”.
La prevalenza dello scompenso varia tra l’1% e il 12% nei paesi occidentali: se nel 2012 sì parlava di una media del 4,3% tra i 65 e i 70 anni, le stime per il 2030 parlano di un preoccupante 8,5%.
Con una mortalità del 50% a 5 anni la malattia ha progenitori ‘eccellenti’ per la loro gravità: dalla cardiopatia coronarica all’infarto, dalle aritmie alla tossicità data dalle terapie chemioterapiche o all’abuso di alcol. Inoltre, l’insorgenza della malattia sembra diventare più precoce oltre a rappresentare un grosso ostacolo alla longevità della popolazione. Già nel 1997 lo scompenso era stato dichiarato una ‘epidemia emergente’ in un articolo apparso sul New England Journal of Medicine.
Anche in questo caso fa la differenza la prevenzione, l’adozione di stili di vita corretti e il monitoraggio delle terapie.