Palermo 31 maggio 2016 – “Gli ospedali esistono per migliorare la qualità della vita, non per aggiustare le stupidità altrui”. È uno dei passaggi dell’intervento di Prem Rawat, ambasciatore di pace del mondo, stamane nell’aula magna dell’Ospedale Cervello nel corso del meeting sulla Rete degli ospedali per la pace, organizzato dall’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello.
Rawat, in città per una serie di conferenze, ha parlato davanti ad una folta platea, composta anche da molti giovani, e si è soffermato fra l’altro sul ruolo degli ospedali e dei medici. “Essere dottori – ha detto – è assolutamente stressante perché le aspettative spesso sono fuori dal mondo e ci si aspettano miracoli. I pazienti spesso dimenticano però che i dottori sono esseri umani, ma i pazienti stessi dovrebbero ricordare che lo sono anche loro. Per migliorare la qualità di vita bisogna infatti innanzitutto comprendere se stessi. Per una vita migliore bisogna partire dal guardare dentro noi stessi e comprendere che il bene più importante che si ha al mondo è proprio la salute”.
Rawat ha così ufficialmente dato il via alla Rete degli ospedali per la pace, progetto lanciato dall’Azienda Villa Sofia-Cervello attraverso il Servizio educazione alla salute diretto dal dott. Salvatore Siciliano che ha organizzato l’evento di oggi. Un’iniziativa che vede insieme tutte le aziende sanitarie dell’area metropolitana di Palermo per azioni virtuose che mettano al primo posto il benessere complessivo dell’individuo. Un gruppo di lavoro interaziendale metterà a punto nelle prossime settimane una serie di progetti operativi, partendo dai principi stabiliti dal Pledge To Peace, la Dichiarazione di Bruxelles del 2011, nata per promuovere i valori della pace e della quale Prem Rawat è il primo firmatario e ambasciatore.
Nella prima parte della giornata si è parlato di tabagismo, fenomeno per il quale ricorre oggi la giornata mondiale. Dagli interventi di Salvatore Scondotto, Dirigente del Servizio 7 del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’Assessorato regionale alla Salute e della prof.ssa Alessandra Casuccio dell’Università degli studi di Palermo – Scienze per la Promozione della Salute, è emerso come il fenomeno, malgrado il calo degli ultimi anni e la crisi economica, sia ancora molto presente.
fonte: ufficio stampa