Precariato, Confintesa Sanità: “Stabilizzazione non basta, si acceleri lo sblocco del turn over”

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Roma, 8 settembre 2017 – “Che ben venga la velocizzazione delle procedure per la stabilizzazione dei circa mille precari ex dca 403/2016 richiesta dal Presidente della Regione Lazio a tutti i Direttori generali e Commissari straordinari delle Asl ma l’insufficienza di personale permane nella Sanità di Roma e Lazio con tutte le criticità del caso.

Stabilizzare è un bene per il lavoratore che finalmente dopo anni di precariato si vede trasformare il proprio rapporto di lavoro a tempo indeterminato ma tale evento non potrà mai cambiare la qualità del servizio erogato al cittadino utente. Con la stabilizzazione il problema non è risolto, il numero di dipendenti non cambia, quindi non c’è un miglioramento in termini di qualità.

Allo stato attuale nella nostra Regione per la cittadinanza c’è un nulla di fatto, i numeri degli operatori sanitari all’interno del Sistema Sanitario Regionale rimarranno invariati per l’utenza. Non è immaginabile che gli 878 Infermieri entrati in graduatoria con il concorso del Policlinico Umberto I bastino, insieme alle graduatorie ancora valide, a colmare i dieci anni del piano di rientro durante cui tutto il personale che ha cessato il proprio rapporto di lavoro non è stato reintegrato completamente.

Ad oggi e da troppi anni il personale sanitario, soprattutto gli infermieri, sono soggetti a doppi turni e pronta disponibilità che non sono certo sinonimo di Buona Sanità. Il risultato straordinario vantato dalla Regione è solo un primo passo per porre le basi e ricostruire un modello sanitario universalistico, lontano dai vortici del privato a cui non tutti possono accedere” dichiara il Segretario Confintesa Sanità Roma e Lazio, Antonino Gentile, commentando una lettera del Presidente della Regione Lazio ai direttori delle Asl dove si richiedono procedure più veloci per l’assunzione dei primi mille precari e per fissare entro settembre il calendario delle prove selettive.

“Auspichiamo che il presidente Zingaretti non pensi in questo modo di aver risolto il problema. A nostro parere è necessaria l’indizione immediata di nuovi concorsi attraverso cui immettere personale, oltre alla completa stabilizzazione di tutti i precari e allo sblocco completo della mobilità intra ed extraregionale. Lo sblocco del turn over attraverso questi passaggi doveva essere la parola d’ordine per ripartire dopo 10 anni di commissariamento” conclude Antonino Gentile.

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