Prof.ssa Isabella Neri, ginecologa e docente universitario presso il Policlinico di Modena: “L’attenzione per i danni visibili o occulti del perineo correlati al parto vaginale, che in passato non erano molto riconosciuti, oggi, in Italia, sono sempre più al centro dell’attenzione di coloro che operano nell’arte ostetrica”
Roma, 12 giugno 2022 – Il danno perineale, che interessa circa il 2% delle partorienti, è una delle preoccupazioni più comuni nelle donne che si avvicinano al momento del parto. Si tratta di una lesione a carico della pelle e dei muscoli del perineo, lo spazio tra vagina e ano. Quest’area è molto sensibile ed è formata da numerosi muscoli che s’intersecano su diversi livelli.
Nel perineo, inoltre, si trova anche lo sfintere anale. Il danno perineale può avere numerose conseguenze, dal semplice dolore a lesioni dello sfintere che causa incontinenza fecale. Vediamo dunque come si può prevenire e quali sono i migliori accorgimenti per tutelare il benessere delle donne durante il momento del parto.
Professoressa, come si può prevenire un danno perineale? E come si possono prevenire le infezioni?
Il danno perineale durante il parto si può prevenire tramite una buona condotta ostetrica: preparare il perineo con massaggi ed esercizi specifici durante la gravidanza e favorire le posizioni libere e una corretta modalità di spinta durante il travaglio.
Ci sono molte partorienti che si lacerano durante il parto. Perché in alcune donne le lacerazioni sono più profonde?
Le lacerazioni durante il parto sono la causa più frequente di problematica materna intra-partum e l’incidenza variabile dipende sia dalla condotta ostetrica, ma anche da una predisposizione materna legate a caratteristiche individuali (tipo di cute) e presenza di pregresse lacerazioni.
Qual è il modo migliore per curare un danno perineale. Quali accorgimenti occorre prendere?
Il danno perineale, anche se minimo, non va trascurato; è necessario prendersi cura della lesione con prodotti che contengano sostanze riparative e antiflogistiche al fine di ottenere una cicatrizzazione ottimale. L’utilizzo di antibiotici deve essere destinato a condizioni particolari e sempre sotto il controllo sanitario.
Professoressa, un danno perineale quanto può influire sull’attività sessuale? Quando occorre rivolgersi a un medico?
Se la cicatrizzazione non è ottimale, possono insorgere problematiche che inficiano una soddisfacente attività sessuale. Si consiglia di rivolgersi al medico nel caso il problema non si risolva nel giro di 30-60 giorni dal parto, tempo necessario perché la donna si ristabilisca dal punto di vista sia fisico che psichico. Un intervento precoce rischia di mettere in crisi la donna che entra in un’ottica di “ansia da prestazione”. Bisogna accettare che è necessario un lasso di tempo per riprendersi dalla fatica fisica ed emotiva della nascita.