Roma, 1 aprile 2020 – La settimana scorsa il Policlinico Tor Vergata ha attivato al suo interno il Covid 4 Hospital, con 123 posti letto di degenza ordinaria e 20 di terapia intensiva. Il polo ospedaliero nel quadrante Est di Roma svolge quindi un compito di primo piano nell’emergenza coronavirus. Ma qual è la situazione e come si è riorganizzata la struttura? Lo spiega il commissario straordinario del Policlinico Tor Vergata, Tiziana Frittelli.
Al momento “c’è una certa tenuta del numero di nuovi positivi. Comunque siamo pronti a utilizzare gli ulteriori posti letto che ancora non sono saturi perché si è creata a livello regionale una rete abbastanza estesa per essere certi che la popolazione laziale avesse la possibilità di poter essere ricoverata all’occorrenza”, ha detto Frittelli, sottolineando che in questa emergenza “il punto centrale è che il sistema regione sta funzionando molto bene, con una cabina di regia stringata e anche disponibile tecnicamente per qualsiasi nostra esigenza. Quindi in realtà questo coordinamento, che ha fatto sì che ci fosse una completa integrazione tra mondo pubblico e mondo dell’accreditato, è in questo momento nel Lazio la soluzione e la chiave di lettura”.
Frittelli ha precisato che “ad oggi abbiamo 98 pazienti ricoverati in degenza ordinaria e 19 in terapia intensiva. Abbiamo separato nettamente tutti i percorsi, dal Pronto soccorso alla degenza, e destinato altre 11 stanze per collocare i sospetti Covid-19 in attesa di tampone. Inoltre stiamo trasferendo all’esterno, nelle due strutture individuate dalla Regione, i pazienti ancora con Covid ma che ormai hanno cessato la fase acuta”.
Per quanto riguarda la riorganizzazione del Policlinico delle attività non dedicate al coronavirus, Fritelli ha spiegato: “Abbiamo mantenuto alcuni reparti come la neurologia, la medicina d’urgenza e la gastro. Le attività ambulatoriali, come in tutta Italia, vengono effettuate esclusivamente per visite urgenti e brevi, per evitare la presenza di troppi pazienti. Per quel che riguarda la chirurgia, da lunedì abbiamo cessato le attività delle sale operatorie perché stiamo predisponendo altri 20 posti letto di terapia intensiva per Covid. Quindi le attività chirurgiche funzionano per le urgenze, mentre abbiamo deviato gli accessi ordinari di 118 in altri ospedali. Ovviamente continuano le attività sulla oncoematologia, ma ci stiamo organizzando anche con telemonitoraggi e la consegna a casa di farmaci per pazienti cronici di particolare delicatezza”.
Infine, anche a Tor Vergata c’è stata una netta riduzione degli accessi al Pronto soccorso. “Sono calati incredibilmente – ha concluso Frittelli – Però in questo caso sta funzionando una impostazione di sistema per cui c’è stato un battage nazionale in cui abbiamo detto ai pazienti di non venire in Pronto Soccorso ma di contattare i medici di base. Questo decremento deve farci fare un’ulteriore riflessione per il dopo emergenza, su come riorganizzare la presa in carico dei pazienti su base territoriale con i medici in stretto contatto con le Asl, che in questo momento stanno svolgendo un lavoro pazzesco”.