In 5 mesi di sperimentazione liberati i bivacchi di clochard nell’Ospedale
Milano, 29 giugno 2015 – Il Progetto Homeless, iniziato il 6 febbraio 2015 in via sperimentale, giunge al suo termine il 30 giugno 2015. La collaborazione tra la Fondazione Ca’ Granda, l’Associazione per il Policlinico Onlus e la Parrocchia ospedaliera, ha reso possibile in questi 5 mesi che non vi fossero più bivacchi di homeless sparsi in diversi luoghi, interni ed esterni, dell’ospedale; che venissero maggiormente garantite le condizioni igieniche proprie di un ambiente sanitario e che gli stessi homeless potessero godere di un trattamento più dignitoso.
In questi mesi gli homeless che abitualmente frequentano il Policlinico hanno dormito all’interno della Chiesa ospedaliera di via Pace (autorizzata per tale scopo dalla Parrocchia e dalla Diocesi di Milano) e, alla mattina, prima di lasciare il locale, è stata loro offerta una colazione (grazie alla generosità di uno sponsor). Gli homeless, inoltre, non hanno dormito in letti di cartone, ma in tende e sacchi a pelo (gentilmente offerti da uno sponsor), e brandine (messe a disposizione del Comune di Milano, insieme a due bagni chimici).
L’Associazione per il Policlinico Onlus ha ideato il progetto ed è stato anche il principale finanziatore, facendosi carico dei costi della indispensabile sorveglianza – pari a € 14.150 – affidata all’Associazione Poliziotti Italiani. In collaborazione anche con la Prefettura di Milano, l’Associazione per il Policlinico è stata fin dall’inizio determinata dalla volontà di svolgere un servizio utile per tutto l’ospedale, come anche cosciente della difficoltà a coprire i costi a tempo indeterminato e, quindi, della necessità di cercare altri enti finanziatori. La prospettiva per continuare il progetto in autunno è legata al reperimento dei fondi che non possono essere più sostenuti da un’unica associazione; e anche alla partecipazione al bando comunale dedicato ai finanziamenti del cosiddetto “piano freddo”.
Gli homeless accolti nella chiesa di via Pace, regolarmente censiti e sottoposti alle verifiche sulla sicurezza, sono stati mediamente 20 al giorno; tutti uomini, di cui 6 stranieri, provenienti da Marocco, Bulgaria e Sri Lanka; con un’età media di 53 anni; il più giovane uno straniero di 35 anni, il più anziano un italiano di 73. Questi dati sottolineano ancora di più l’urgenza di un problema umano e sociale così rilevante da interpellare anche l’iniziativa privata, non solo le istituzioni.
Giancarlo Cesana, presidente dell’ospedale e Claudia Buccellati, presidente dell’Associazione, desiderano sentitamente ringraziare per la collaborazione l’Arcidiocesi di Milano; la Prefettura; la Questura; il Comune di Milano; la Parrocchia ospedaliera; la Direzione Medica di Presidio e i soggetti privati che hanno contribuito.
fonte: ufficio stampa