Milano, 25 ottobre 2021 – Quest’anno il Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana si presenta in una veste del tutto nuova, dai caratteri fortemente innovativi. Viene infatti proposto un percorso di formazione suddiviso in tre fasi diverse. Il Congresso inizia infatti il 25 ottobre con una serie di webinar pluritematici che verteranno su informazioni generali e clinica.
Dal 6 all’8 novembre il Congresso si svolgerà in presenza presso il Milano Convention Centre. Saranno i corsi pratici a segnare l’inizio del congresso per poi fare spazio a simposi, letture e tavole rotonde. A chiudere la parte in presenza saranno i corsi pratici dell’8 novembre per poi ripartire con la formazione a distanza che verrà erogata dal 10 al 27 novembre attraverso la trasmissione di webinar con contenuti di approfondimento di tipo diagnostico/terapeutico.
“La pandemia da SARS-CoV-2 ha messo in luce la centralità della salute respiratoria per il Servizio Sanitario Nazionale e per la comunità scientifica – ha commentato Adriano Vaghi, Presidente del Congresso e Presidente AIPO-ITS – Il polmone rappresenta infatti un importante sensore del benessere non solo del nostro organismo ma anche dell’ambiente in cui viviamo. Una buona funzione respiratoria si associa a una migliore qualità di vita e a una maggiore aspettativa di vita. Lavorare per migliorare la salute respiratoria significa ripensare al nostro modo di fare Sanità in una visione più organica e globale quindi in un’ottica di One Health”.
“La recente pandemia ci ha infatti fatto riflettere sul fatto che la nostra salute è profondamente interconnessa con la salute del pianeta e di tutti i suoi abitanti e ci ha ricordato che stiamo attraversando un momento caratterizzato non solo dalla minaccia dell’insorgenza di nuovi patogeni ma da profondi e preoccupanti cambiamenti ambientali dovuti sia alle variazioni climatiche che all’inquinamento atmosferico che devono spingerci alla ricerca di nuove soluzioni”.
“Diventa quindi necessario promuovere una rinnovata sinergia tra riorganizzazione dell’erogazione delle cure, prevenzione sanitaria (una delle priorità in questo momento è proprio la salute respiratoria) e prevenzione dei danni, respiratori e non, indotti dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici”.
“Allarme e impegno più volte sottolineati dall’OMS e uno dei capisaldi dell’attuale PNRR. Oltre a sviluppare il tema della salute respiratoria il Congresso sarà un’occasione per discutere e proporre nuovi modelli della Pneumologia post Covid, specialità che ha dimostrato durante la pandemia una eccezionale “resilienza” riconvertendosi in tempi brevissimi, grazie alle competenze nel trattamento dei pazienti critici con polmonite e insufficienza respiratoria, in aree specifiche per il trattamento dei pazienti con polmonite da Covid”.
“Proprio per manutenere le competenze pneumologiche più avanzate nelle giornate in presenza sono state programmate numerose sessioni pratiche live relativamente alla gestione del paziente critico ventilato e alle nuove metodiche della pneumologia interventistica. Verranno inoltre ampiamente trattati, anche in modalità remota dato che l’intero Congresso durerà circa un mese, i più recenti progressi in campo terapeutico nell’ambito della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), dell’asma, delle neoplasie ed interstizopatie polmonari così come di tutte le più importanti patologie respiratorie”, conclude Vaghi.