Roma, 11 settembre 2024 – “La legge 40 del 2004 deve essere modificata e resa più moderna, al passo con le attuali esigenze della società. Ormai questa legge non esiste più, perché le sentenze della Corte Costituzionale ne hanno mutato totalmente l’impianto. Oggi la Procreazione Medicalmente Assistita è un obiettivo che per molte donne, come emerge dalle cronache nazionali di questi giorni, ultimo caso la 40enne Evita a Torino, può essere irraggiungibile, come per le donne single, visto che la donna il cui partner è deceduto o è separato è una donna single”. Lo afferma il prof. Ermanno Greco, Presidente della Società Italiana della Riproduzione (S.I.d.R.), in merito alla legge 40 del 2004, che consente il ricorso alla PMA.
“Infatti, le recenti linee guida pubblicate dal Ministero della Salute – aggiunge Greco – contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di PMA, che prevedono che dopo la fecondazione assistita dell’ovulo il consenso non possa essere revocato e la donna possa richiedere l’impianto dell’embrione anche se il partner sia deceduto o se è cessato il loro rapporto, non si estendono alle donne che vivono sole né alle coppie omosessuali”.
“Tra l’altro – osserva Greco – la legge 40, sebbene abbia aiutato molte coppie a realizzare il desiderio di diventare genitori, ha vent’anni, per cui andrebbe aggiornata anche in base all’evoluzione tecnologica, in particolare l’uso dell’Intelligenza Artificiale, la diagnosi genetica sull’embrione e le tecniche di preservazione della fertilità. Va riconosciuto che sono molti i progressi ottenuti grazie a questa norma, per cui è necessario continuare a monitorare e valutare le sue applicazioni. Ma è urgente attuare delle modifiche” conclude.