Roma, 4 febbraio 2020 – La vicenda Spallanzani ed il riscontro anche internazionale dell’eccellenza dei ricercatori italiani del settore della Biomedicina, riapre il dibattito sulla vicenda della cosiddetta “Piramide” prevista dalla Legge 27 dicembre 2017, n. 205.
La normativa approvata, purtroppo, – commenta il Segretario dell’Anaao Assomed Carlo Palermo – si caratterizza per la condanna degli encomiabili ricercatori italiani ad un precariato decennale, a fronte di una loro anzianità media di lavoro precario che spesso supera i due lustri, relegandoli in un’ansa contrattuale del personale del comparto, con retribuzione inferiore a quella in godimento, senza alcuna certezza del futuro salvo la previsione in finanziaria di un possibile passaggio prospettico alla dirigenza dopo la fine di questo eterno precariato.
I ricercatori degli IRCCS, come le ricercatrici dello Spallanzani, si collocano a livelli di eccellenza riconosciuti a livello internazionale – prosegue Palermo – e nessun Paese sviluppato condannerebbe una vera e propria élite scientifica, protagonista di risultati che possono modificare in modo sostanziale la risposta ad una serie di patologie di grande portata epidemiologica, ad un ghetto come quello disegnato con la famigerata “Piramide” che appare oramai come una brutta pagina della legislazione italiana.
Per questo motivo chiediamo al Governo, ed in particolare al Ministro Speranza e alla Ministra Dadone, una modifica legislativa che ricollochi i ricercatori nell’area della dirigenza sanitaria, che riduca il periodo di contratto a tempo determinato a non più di cinque anni, che stabilisca modalità certe per la confluenza definitiva tra le figure dirigenziali sanitarie, di cui indiscutibilmente i ricercatori fanno parte.