Roma, 7 aprile 2021 – La Federazione Italiana Medicina di Emergenza-Urgenza e delle Catastrofi – FIMEUC ribadisce la necessità di “riformare il servizio di emergenza territoriale 118, in modo da superare la disomogeneità territoriale”, ma anche il Sistema di Emergenza Ospedaliero, di assicurare “risorse per i contratti di formazione specialistica dei medici”, di intraprendere un percorso per “eliminare il precariato in sanità e risolvere il problema del cosiddetto imbuto formativo”.
La FIMEUC condivide le osservazioni formulate dalle commissioni riunite di Camera e Senato sulla proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare riguardo la “Missione 6: Salute”, formulate dalle Commissioni “XII Affari Sociali” della Camera e “XII Igiene e sanità” del Senato.
Le risoluzioni approvate impegneranno il Governo nella realizzazione del Piano e FIMEUC plaude come sia stata evidenziata la “necessità di riformare il servizio di emergenza territoriale 118, in modo da superare la disomogeneità territoriale concernente le qualifiche professionali e la dotazione organica del personale”.
La proposta FIMEUC già presentata ai tavoli tecnici del Ministero della Salute, ribadendo la necessità di riformare il servizio di emergenza territoriale 118 e il Sistema di Emergenza Ospedaliero, prevede l’adozione universale su tutto il territorio nazionale di un modello che integri strutturalmente l’Emergenza Pre-ospedaliera e Ospedaliera: un modello che si fonda sul Dipartimento Integrato di Emergenza – DIE nel quale i Medici afferiscano alla Disciplina Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza: solo così si garantisce una efficace presa in carico e gestione delle patologie tempo-dipendenti e si tutela efficacemente la salute del cittadino, superando le disomogeneità territoriali e regionali.
FIMEUC spera che finalmente si realizzi e si implementi sempre più il progetto“Sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali dei professionisti in sanità, con il quale si prevedono risorse per i contratti di formazione specialistica dei medici, con un incremento, in misura pari a 2.000 contratti di formazione strutturali, per un costo di circa 50 milioni di euro il primo anno, 100 milioni il secondo, 150 milioni il terzo anno, 200 milioni il quarto anno e 250 milioni di euro a regime”.
FIMEUC auspica in particolare che con questo progetto si realizzi un congruo aumento del finanziamento per la formazione specialistica in medicina di Emergenza-Urgenza intervenendo così sulle gravi difficoltà patite dai professionisti nei Pronto soccorso, ancora di più evidenziate dalla pandemia Covid-19, determinate dalle gravi carenze di organico ma anche da un mancato riconoscimento della specificità e del rischio lavorativo del personale che opera nell’emergenza-urgenza.
FIMEUC ribadisce l’obiettivo che il personale medico del Sistema Integrato di Emergenza Urgenza debba essere composto da personale stabilmente dedicato al servizio di emergenza urgenza pre-ospedaliero e ospedaliero, debba afferire alla Disciplina Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza.
La FIMEUC condivide pertanto la necessità di un “progetto integrato di formazione del personale sanitario e sociosanitario, innanzitutto eliminando il precariato in sanità e risolvendo il problema del cosiddetto imbuto formativo, promuovendo una strategia nazionale di formazione integrata tra università e servizi sanitari, con priorità per le specializzazioni carenti nella rete pre-ospedaliera e ospedaliera di emergenza urgenza, prendendo in considerazione innovative modalità formative e di praticantato specialistico”.
Per realizzare questo progetto FIMEUC propone che il personale medico dell’emergenza attualmente operativo con contratto di convezione MMG e in possesso dell’idoneità all’emergenza, da almeno 5 anni sia inquadrato a domanda nella Dirigenza Medica, Disciplina Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza.
Tutte le strutture di emergenza pre-ospedaliera e ospedaliera, mediante convenzione con le Università, potrebbero costituire Centri di formazione per i laureandi in Medicina e Chirurgia, per i laureandi in Scienze Infermieristiche, per gli specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza e i tirocinanti in Medicina Generale.
Per superare l’emergenza attuale nei SET 118 e nei Pronto Soccorso, riaffermando comunque la figura dello specialista in medicina di emergenza-urgenza, FIMEUC propone anche l’accesso alla scuola di specializzazione in emergenza urgenza in sovrannumero ai medici che già lavorano nel Sistema come convenzionati della medicina generale in emergenza sanitaria territoriale 118.
FIMEUC si augura che questi indirizzi, approvati con specifiche risoluzioni, vengano seguiti dal Governo nella realizzazione del PNRR e si rende disponibile, come sempre, con il Ministero della Salute e con tutte le Istituzioni, perché finalmente si realizzi l’auspicato rilancio del SSN.
Coordinamento FIMEUC
Presidente Alessandro Caminiti