Genova, 29 novembre 2016 – I ricercatori dell’Istituto Giannina Gaslini hanno trovato la cura più efficace per la pericardite idiopatica ricorrente, lo studio è stato pubblicato dal prestigioso Journal of the American Medical Association JAMA.
La pericardite idiopatica ricorrente è una condizione ad eziologia sconosciuta che si caratterizza per episodi ricorrenti di infiammazione del pericardio. Il pericardio è la membrana che avvolge il cuore ed è formata da due strati di tessuto molto sottili separati tra loro da una piccala falda di liquido che ne impedisce l’attrito.
La sintomatologia della pericardite comprende dolore toracico, accumulo di liquido tra i due foglietti pericardici (che in rari casi può provocare un tamponamento cardiaco cioè una compressione del cuore) e, in una consistente percentuale di malati, febbre.
La malattia viene attualmente trattata con farmaci antiinfiammatori e colchicina e, nei casi più severi, cortisone con risultati variabili e spesso non risolutivi. Anche se in genere negli anni tende a risolversi è soggettivamente molto invalidante.
Alcuni anni fa il prof. Alberto Martini, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova, ed i suoi collaboratori Marco Gattorno e Nicola Ruperto, avevano osservato l’enorme efficacia nel trattamento della pericardite ricorrente di un farmaco (Anakinra) che inibisce l’interleuchina-1, una delle più potenti molecole che inducono infiammazione. Il farmaco era stato somministrato a tre bambini con malattia particolarmente severa.
Lo studio pubblicato su JAMA, coordinato dal prof. Alberto Martini e svolto in collaborazione con il dott. Antonio Brucato dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e il dott. Massimo Imazio del Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino, ha dimostrato ora in maniera incontrovertibile l’efficacia di questa terapia. Ventuno pazienti, prevalentemente adulti e con pericardite ricorrente severa, sono stati sottoposti ad uno studio controllato in cui Anakinra è stata paragonato al placebo.
“I risultati sono stati assolutamente spettacolari: tutti i pazienti hanno risposto assai rapidamente e, nei pazienti che hanno proseguito il trattamento, non si sono praticamente osservate recidive” spiega il prof. Alberto Martini, tra i massimi esperti mondiali nel campo della reumatologia pediatrica. Si tratta quindi di un trattamento di straordinaria efficacia, di gran lunga superiore a tutti quelli fino ad ora disponibili e in grado di risolvere completamente e permanentemente la malattia.
L’unico limite attuale è rappresentato dal costo. Anakinra è infatti un farmaco biologico; rappresenta l’equivalente, prodotto in laboratorio, di un inibitore naturale di interleuchina-1.
“Almeno per il momento, ma solo a causa del costo elevato, è ragionevolmente indicato nelle forme più severe della malattia” aggiunge il prof. Martini.
fonte: ufficio stampa (foto: Laboratorio Fotografico Gaslini)