Percezione della salute: ricerca Istat evidenzia maggiore positività nei cittadini stranieri

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Da sin.: Di Ruscio, Libanore, Muzi

Ferrara, 13 novembre 2017 – Si chiama “Educazione alla salute, accesso alle cure della persona straniera. Strumenti Operativi” il progetto nato dalla collaborazione fra l’Unità Operativa di Malattie Infettive Ospedaliera e il Centro Provinciale Istruzione Adulti (C.P.I.A.). A presentare l’iniziativa, oggi lunedì 13 novembre, il Direttore Sanitario del S. Anna Eugenio Di Ruscio, il Direttore delle Malattie Infettive Marco Libanore e il Presidente del CPIA Fabio Muzi.

Da una ricerca ISTAT, tra i cittadini stranieri prevale una percezione positiva del proprio stato di salute, più che tra gli italiani. Per l’87,5% le proprie condizioni di salute sono buone o molto buone a fronte dell’83,5% degli italiani. A sentirsi in buona salute tra i cittadini dei paesi Ue, sono soprattutto i polacchi (88,4%) e, tra i non comunitari, i cinesi (90,2%), i filippini (90,2%) e gli indiani (88,8%). In fondo alla classifica si trovano gli ucraini (85,8%) e i marocchini (85,2%).

Gli indici sintetici di salute fisica e psicologica segnano punteggi medi pari rispettivamente a 54,6 e 53,9. Sul piano psicologico, maggior benessere si osserva tra gli indiani (55,4), mentre più vulnerabili appaiono i tunisini (52,5). L’indice di salute mentale, pari a 78 in media, evidenzia una situazione di maggior svantaggio per tunisini e marocchini.

Le patologie più diffuse sono quelle dell’apparato respiratorio (65,4 stranieri ogni mille). Seguono le malattie dell’apparato digerente e dei denti (20,2 per mille), quelle del sistema nervoso (19,8) – con prevalenza nelle donne (25,7 rispetto al 13 degli uomini) – e quelle del sistema osteomuscolare (15,5).

Il 23,2% degli stranieri di 14 anni e più consuma abitualmente tabacco, contro il 25,8% degli italiani. Come nel caso degli italiani, l’abitudine è più diffusa tra gli uomini (32,4%) che non tra le donne (15,1%). Indiani, filippini, cinesi e marocchini sono più virtuosi per il numero di persone che non hanno mai fumato.

La maggior parte degli stranieri (di 18 anni e più) ha un peso corporeo adeguato (57,8%), soprattutto se donne (62,9%). Quasi un terzo degli stranieri è sovrappeso (30,9%) e l’obesità interessa il 7,8%. Quote simili si osservano nella popolazione italiana a parità di età (58,2% normopeso, 29,8% sovrappeso, 7,8% obeso).

In assenza di disturbi o sintomi vanno dal medico il 57,5% degli stranieri, di più le donne (59,6% contro il 53,9% degli uomini) e i giovani under 14 (62,9%), di meno i cinesi (44,1%).

Si rivolgono al pronto soccorso soprattutto tunisini e marocchini, meno i cinesi. Alla guardia medica si recano di più i giovani adulti e chi vive al Mezzogiorno, al consultorio soprattutto le donne tra i 25 e i 34 anni.

Il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a spiegare in italiano i disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il medico dice. Lo svantaggio è maggiore per le donne, per gli over 54, per chi ha un titolo di studio basso e per le collettività cinesi, indiane, filippine e marocchine.

Il 13% dei cittadini stranieri (di 14 anni e più) ha difficoltà a svolgere le pratiche amministrativo-burocratiche nell’accesso alle prestazioni sanitarie, soprattutto se cinesi o indiani. Gli orari di accesso alle prestazioni sanitarie sono incompatibili con gli impegni familiari o personali per l’8,6% degli stranieri di 14 anni e più, con gli impegni di lavoro per il 16% di quelli di 15 anni e più.

In funzione delle considerazioni sopra esposte è stato attivato un corso di approfondimento di educazione sanitaria con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e specificatamente con il dott. Marco Libanore, Direttore del Reparto Malattie Infettive del S. Anna, la dott.ssa Laura Sighinolfi e il dott. Rosario Cultrera.

Sono stati dunque previsti interventi presso il Centro Provinciale Istruzione Adulti (C.P.I.A.) di via Camilla Ravera 11, all’interno delle ore di lezione. I docenti forniranno informazioni relative, ad esempio, agli accessi ai servizi socio sanitari e di assistenza per le persone straniere.

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