Patologie ginecologiche, tecniche innovative e mininvasive all’ospedale di Udine

Prof.ssa Lorenza Driul, Direttrice della Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Udine: “L’emergenza coronavirus ci ha portato a modificare la gestione clinica e l’interazione con le donne riformulando atteggiamenti e percorsi clinici”

Udine, 18 dicembre 2020 – In data 26 ottobre 2020 è stata adottata per la prima volta presso la Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Udine la tecnica del linfonodo sentinella in una paziente affetta da carcinoma dell’endometrio.

Il tumore dell’endometrio rappresenta uno dei tumori più frequenti nelle donne nei paesi industrializzati. L’innovazione tecnologica e l’impiego di tecniche mini-invasive, come l’isteroscopia, la laparoscopia o la chirurgia robotica, permettono una diagnosi precoce e un trattamento personalizzato.

“L’emergenza coronavirus ci ha portato a modificare la gestione clinica e l’interazione con le donne riformulando atteggiamenti e percorsi clinici -afferma la prof.ssa Lorenza Driul, Direttrice della Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Udine – Siamo tenuti a dare risposte immediate alle tante domande e l’impatto del coronavirus è notevole su tematiche ostetriche e in ambito oncologico: il 26 ottobre scorso abbiamo iniziato con una nuova tecnica per la neoplasia dell’endometrio eseguendo il primo intervento, a cui successivamente ne sono seguiti altri sei”.

L’Ospedale di Udine ha deciso di avvalersi delle più recenti innovazioni tecnologiche e attualmente è possibile eseguire procedure come l’isteroscopia ambulatoriale, utilizzando strumenti miniaturizzati e compiendo una valutazione diretta della cavità uterina: in questo modo è possibile l’esecuzione di biopsie endometriali sotto visione e trattare alcune patologie della stessa, senza la necessità di ricovero e riducendo in modo consistente le liste d’attesa.

Inoltre, come già avvenuto per il tumore della mammella, anche per il trattamento del tumore dell’endometrio è sempre più consolidato il ruolo del linfonodo sentinella, che permette di sapere se il tumore si è diffuso ai linfonodi però senza asportarli tutti, con benefici per le interessate e minori costi sanitari.

“Da ottobre abbiamo iniziato ad offrire alle nostre pazienti questa possibilità, quindi in caso di riscontro di tumore dell’endometrio confinato all’utero, viene proposto un approccio laparoscopico con la ricerca del linfonodo sentinella”.

Tali procedure permettono una ripresa post-operatoria più veloce, riducendo alcuni effetti collaterali quali infezioni o gonfiori alle gambe, diminuendo così i tempi di degenza e la ripresa più rapida alla quotidianità e una buona qualità di vita.

“Siamo felici oggi di poter offrire alle nostre pazienti una possibilità di scelta all’avanguardia con gli standard internazionali”, conclude la prof.sa Driul. Dal 9 dicembre inoltre è attivo l’ambulatorio isteroscopico ambulatoriale, una grande opportunità per le pazienti ginecologiche, soprattutto in questo periodo pandemico.

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