Milano, 30 novembre 2022 – Nel mondo, le cardiopatie sono la prima causa di morte e ciò rende la prevenzione particolarmente importante. Come si dice, prevenire è meglio che curare e al Cardiocenter dell’Ospedale Niguarda di Milano – sostenuto dalla fondazione De Gasperis, che ha oltre 50 anni – si fanno entrambe le cose.
Fattori di rischio cardiovascolare, come l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito di tipo 2 e la dislipidemia possono essere prevenuti con una dieta appropriata e l’esercizio fisico, ma qualora gli interventi non farmacologici non siano più sufficienti, si ricorre a misure farmacologiche. Controllare questi fattori significa ridurre il rischio di aterosclerosi patologia della arterie alla base dell’insorgenza di infarto miocardico, ictus ed arteriopatia degli arti inferiori.
Oggi in Italia sono 120.000 le persone che hanno un infarto miocardico acuto di cui 25.000 muoiono prima di raggiungere l’ospedale. Il Niguarda De Gasperis Cardiocenter è un’eccellenza in questo campo: da molti anni primo nei trapianti di cuore, si prepara a impiantare il primo cuore artificiale biventricolare. La fondazione De Gasperis sostiene il Niguarda De Gasperis Cardiocenter attraverso donazioni private. I fondi raccolti sono utilizzati per promuovere la ricerca sulle cardiopatie e la prevenzione del rischio cardiovascolare.
I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni che aumentano notevolmente la possibilità di avere eventi cardiovascolari come l’infarto miocardico e l’ictus ischemico. Naturalmente ci sono molti fattori di rischio modificabili con comportamenti e cure appropriati, tuttavia quelli non modificabili nella prevenzione primaria sono l’età, il sesso maschile, l’etnia non caucasica e la familiarità.
Età: in generale ogni anno che passa il rischio aumenta, sono a maggior rischio i maschi oltre i 55 anni e le femmine oltre i 65 anni.
Sesso maschile: questo fattore dipende dall’assenza della protezione estrogenica presente invece nelle donne in pre-menopausa
Etnia non caucasica: in particolar modo l’etnia asiatica, per fattori genetici, presenta una maggiore predisposizione ai fattori di rischio cardiovascolari ed in questo modo all’aterosclerosi.
Familiarità: avere tra i propri familiari di primo grado (padre, madre, zii di entrambi, fratelli e sorelle) una patologia cardiovascolare aumenta il rischio. La patologia del parente deve però essere insorta in età relativamente giovane per incrementare veramente il rischio: si considerano solamente eventi cardiovascolari al di sotto dei 55 anni per gli uomini e dei 65 anni per le donne.