Pasto a scuola, un termometro a infrarossi verifica le condizioni di sicurezza degli alimenti. Progetto UniTO

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Analisi degli impatti in termini di igiene e sicurezza, nutrizione, sostenibilità ambientale e sociale del servizio di ristorazione scolastica e dei pasti domestici nelle scuole primarie del Comune di Torino

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Torino, 2 aprile 2019 – La ricerca, condotta dall’Università di Torino (Dipartimenti di Culture, Politica e Società e di Scienze Veterinarie) – in accordo con il Comune di Torino e all’interno del più ampio progetto di Atlante del Cibo di Torino Metropolitana (che si propone di studiare, rappresentare e comunicare il sistema del cibo di questo territorio) – ha l’obiettivo di analizzare il servizio di ristorazione scolastica nel suo complesso.

L’interesse scientifico muove infatti dal riconoscimento della pari dignità delle due modalità di somministrazione (pasto tradizionale e pasto domestico) e dalla necessità di costruire uno scenario conoscitivo per entrambe le filiere, al fine di fornire indicazioni utili a tutti gli attori che ruotano intorno al sistema di refezione scolastica.

Si rassicurano le famiglie che l’obiettivo del progetto è unicamente quello di garantire il benessere a scuola delle alunne e degli alunni, indipendentemente dalla modalità di ristorazione scelta. Nello specifico, infatti, l’uso del termometro a infrarossi ha la sola finalità di verificare – con una modalità non intrusiva, poiché non prevede il contatto diretto con gli alimenti – se le condizioni ambientali e di conservazione del pasto siano idonee a garantirne la sicurezza, per fornire informazioni e suggerimenti utili sia alle scuole, sia alle famiglie.

Si precisa che allo stato attuale, la ricerca sia attiva solo per quanto concerne l’indagine sui centri di cottura. In merito all’azione nelle scuole, l’Università di Torino è in attesa di indicazioni ufficiali circa le modalità organizzative per il suo corretto svolgimento.

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