Roma, 15 giugno 2018 – L’appropriato utilizzo della SPET cerebrale con Datscan, sofisticata e costosa tecnica di diagnostica per immagini impiegata in casi selezionati per arrivare a una diagnosi dei disturbi del movimento e delle patologie psichiatriche associate e per valutarne l’utilità, i limiti e le potenzialità; l’importanza della multidisciplinarietà nell’approccio diagnostico e gestionale del paziente con disturbi del movimento.
Queste due tematiche sono al centro del convegno “Percorso multidisciplinare integrato del paziente con disturbi del movimento: il crescente ruolo della SPET con 123I-FP-CIT” in svolgimento oggi, venerdì 15 e domani, sabato 16 giugno (ore 8.00-18.00) presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS (Aula 617, Largo Agostino Gemelli, 8 Roma).
Il meeting scientifico è promosso dalla UOC di Medicina Nucleare della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS, diretta dal professor Alessandro Giordano, ordinario di Medicina Nucleare all’Università Cattolica, in collaborazione con la UOC di Neurologia del Policlinico Gemelli e con il patrocinio di Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare e Accademia Italiana Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento.
Responsabili scientifici del convegno: Daniela Di Giuda, dirigente medico UOC Medicina Nucleare e Anna Rita Bentivoglio, responsabile UOS Disturbi del Movimento del Policlinico Gemelli.
Gli esami strumentali (RMN encefalo, esami ematochimici) possono essere utili per escludere numerose patologie che possono avere gli stessi sintomi della malattia di Parkinson. Esami particolari come l’indagine SPET cerebrale con Datscan consente ai medici di distinguere il Parkinson da altri disturbi del movimento.
“L’esperienza dei centri di Medicina Nucleare dimostra che spesso vi sono richieste inappropriate di indagini diagnostiche costose e sofisticate – afferma la professoressa Bentivoglio – Il convegno focalizza le situazioni dove l’indagine SPET con Datscan costituisce un elemento importante per la diagnosi e il trattamento di condizioni complesse per limitare lo spreco di risorse e la saturazione delle disponibilità per i casi in cui questa indagine risulta invece appropriata”.
“Il convegno vede coinvolti esperti nazionali e internazionali sull’argomento – afferma il professor Giordano – e verte sulla presentazione di casi clinici trattati presso il Policlinico Gemelli”.
“Durante il convegno si sottolineerà anche la necessità di una maggiore conoscenza e dialogo reciproco tra medici nucleari, neurologi, geriatri e psichiatri, per affrontare meglio insieme il problema dell’appropriatezza delle prescrizioni, della qualità della refertazione e delle direzioni comuni nella ricerca clinica”, conclude il professor Giordano.
Infatti un approccio multidisciplinare alla diagnosi differenziale dei disturbi del movimento è fondamentale per garantire al paziente e alla sua famiglia il miglior supporto fisico e psicologico nell’affrontare una patologia così complessa.
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