All’ospedale Poliambulanza di Brescia, una squadra di Rugby combatte una partita decisiva per fermare la trasmissione di un virus che colpisce in particolare i giovani e provoca tumori. Al via la campagna “Io mi vaccino contro l’HPV. E tu?”. Il progetto ha l’obiettivo di bloccare la diffusione di un importante fattore di rischio trasmesso con rapporti sessuali. Il ginecologo Federico Quaglia: “Solo la prevenzione salvaguarda la buona salute individuale e della collettività”
Brescia, 2 maggio 2019 – Il Rugby dà il buon esempio. Saranno infatti, proprio, gli atleti del Rugby di Rovato a sottoporsi all’immunizzazione contro l’HPV, nell’ambulatorio vaccinale di Fondazione Poliambulanza, nell’ambito della campagna “Io mi vaccino contro l’HPV. E tu?” proposta dall’ospedale bresciano. Un progetto di estrema importanza se si considera che il Papilloma virus (HPV), secondo lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ha un ruolo determinante nell’insorgenza di quasi tutti i casi di tumore della cervice uterina e di una buona parte dei tumori di vulva, vagina, pene, ano, cavità orale, orofaringe e laringe.
La vaccinazione contro l’agente infettivo rappresenta l’unico strumento di prevenzione primaria che abbiamo a disposizione per combattere il virus e ridurre, in maniera significativa, il rischio di neoplasie.
Nel sesso femminile, l’HPV è responsabile della quasi totalità (>99%) dei tumori maligni della cervice uterina, del 70% di quelli della vagina e del 40% di quelli della vulva. Nel sesso maschile del 40% dei carcinomi del pene e in entrambi i sessi del 84% dei carcinomi dell’ano, del 36% di quelli dell’orofaringe e del 23% di quelli del cavo orale.
La capacità di causare tumori è limitata a circa 13 genotipi di HPV, pertanto definiti ad “alto rischio (High Risk – HR)”, sugli oltre 200 genotipi di HPV conosciuti ad oggi. Inoltre, due genotipi di HPV a “basso rischio (Low Risk – LR)” costituiscono la causa principale dei condilomi (verruche) genitali che in Italia contano globalmente circa 80.000 nuovi casi l’anno.
“Il vaccino anti-HPV – chiarisce Federico Quaglia, Responsabile dell’Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia di Fondazione Poliambulanza – nella sua ultima versione, approvata anche per il sesso maschile, è mirata a 7 genotipi HR (con una copertura teorica di circa il 90% dei tumori correlati all’HPV) e ai due genotipi non HR responsabili dei condilomi genitali. È fondamentale sottolineare che l’effetto protettivo si estende anche al partner dell’uomo o della donna, che si è sottoposto a vaccinazione. Elemento centrale se si considera che alla base della diffusione dell’infezione da Papilloma virus vi è la facilità di trasmissione per via sessuale. Ma sono possibili anche altri veicoli, seppure meno efficienti. Beneficiano, poi, dell’effetto protettivo tutti i soggetti non vaccinati. Aspetto molto importante in Paesi come l’Italia, dove nonostante la vaccinazione sia gratuita per tutte le bambine di 12 anni e, in alcune Regioni, sia stata estesa anche al sesso maschile, i tassi di copertura sono ancora troppo bassi”.
Intervenire con l’immunizzazione su entrambi i sessi ha dimostrato, in Paesi come l’Australia che da alcuni anni sta proponendo la vaccinazione sistematica, una netta riduzione sia dell’incidenza dei condilomi genitali che delle displasie della cervice uterina. L’efficacia sulla riduzione dell’insorgenza dei tumori necessita di un tempo di osservazione molto lungo, pertanto i dati non sono ad oggi ancora disponibili.
Tuttavia proprio l’efficacia sugli effetti più immediati dell’infezione da HPV, condilomi e positività al pap-test, hanno incoraggiato a livello internazionale la promozione della vaccinazione anche nel maschio.
E se la buona salute è desiderabile per ogni uomo, per uno sportivo costituisce un requisito fondamentale. Attuare tutte quelle misure che mirano a preservarla consente di realizzare una migliore performance. Lo sa bene Pierangelo Merlini, Presidente dell’ASD Rugby Rovato.
“Sono fiero di partecipare alla campagna Io, mi vaccino contro l’HPV. E tu? – afferma – Nella mia esperienza di atleta e presidente ho capito quanto sia importante prestare attenzione a degli aspetti che spesso trascuriamo e che invece possono condizionare la prestazione sportiva, ma, cosa più importante, la nostra vita. Se esistono mezzi che ci consentono di fare qualcosa per la nostra salute e per quella delle persone a noi vicine è nostro dovere utilizzarli. Spero che io e la mia squadra possiamo essere un modello per tutti”.
“Fondazione Poliambulanza è orgogliosa di supportare una campagna che aiuti a comprendere l’importanza della vaccinazione – dichiara Alessandro Triboldi, Direttore Generale di Fondazione Poliambulanza – Il nostro ospedale vuole essere non solo un luogo di cura ma porsi in prima linea per veicolare messaggi positivi, che ci consentano di migliorare lo scenario futuro. La vaccinazione contro l’HPV è un formidabile strumento di prevenzione che mira ad evitare l’insorgere della malattia. È importante intervenire subito, da giovani. Non possono quindi essere altri, se non i ragazzi e le loro famiglie, i principali interlocutori di questa campagna. Ci auguriamo che in tanti seguano l’esempio degli atleti di Rugby”.