Pakistan, in aumento i casi di Leishmaniosi cutanea. A Peshawar l’unico centro di cura di MSF

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Roma, 19 luglio 2019 – Da sei mesi i casi di leishmaniosi cutanea, uno dei principali problemi di salute in Pakistan, continuano ad aumentare nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Dal novembre 2018, le autorità sanitarie hanno registrato circa 28.000 pazienti, la maggior parte di quali nei distretti un tempo note come Aree Tribali di Amministrazione Federale, vicino al confine con l’Afghanistan. L’incremento dei casi nei distretti meridionali, in particolare nel South Waziristan, costringe le persone a spostarsi nel vicino distretto di Bannu o addirittura a Peshawar, la capitale della provincia, per ricevere cure.

In collaborazione con il Ministero della Salute locale, Medici Senza Frontiere (MSF) ha aperto un centro per la cura della leishmaniosi nell’ospedale Naseerullah Babar Khan Memorial di Peshawar nel maggio 2018 e sta per aprirne un secondo nell’ospedale principale del distretto di Bannu per rispondere ai bisogni urgenti.

Il centro di trattamento di Peshawar riceve tra i 250 e i 300 nuovi pazienti ogni mese e dalla sua apertura ha curato più di 2.300 persone. La struttura sta operando alla sua massima capacità, con un numero di pazienti in costante aumento.

“Si tratta dell’unico centro specializzato per la leishmaniosi cutanea in tutta la provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Nel 2019 stiamo avendo un tasso di guarigione superiore al 95% e vediamo arrivare un numero sempre maggiore di pazienti, il che dimostra la portata dei bisogni nella provincia”, dichiara il dott. Pervez Khan, responsabile del centro MSF a Peshawar. MSF gestisce programmi contro la leishmaniosi anche nella provincia del Belucistan, nelle città di Quetta e Kuchlak, dove è la realtà medica di riferimento per questa malattia.

La leishmaniosi cutanea è un’infezione della pelle causata da un parassita che si trasmette attraverso la puntura di mosche delle sabbie (flebotomi). Anche se non mortale, può causare stigma e problemi psicologici perché le persone con lesioni e cicatrici vengono discriminate ed escluse dalla vita pubblica.

“Uso una maschera per nascondere la faccia. Non esco e non gioco più con i miei amici a cricket. Mi prendono in giro per il mio naso. Non so descrivere quanto siano stati difficili gli ultimi mesi per me” afferma Shahbaz, che ha dovuto rimandare il suo matrimonio a causa delle lesioni che riporta sul viso.

Molte persone non riescono ad accedere al trattamento medico perché troppo caro, ammesso che sia disponibile. In molti ospedali pubblici la quantità di medicine è limitata e manca personale specializzato, per questo le persone sono costrette a pagare di tasca propria i farmaci o lunghi viaggi per ricevere cure gratuite nelle grandi città, anche se in molti non possono permetterselo.

Il trattamento di prima linea utilizzato per la cura della leishmaniosi cutanea, l’antimoniato di meglumina, non è prodotto in Pakistan. Per questo, le autorità sanitarie fanno affidamento sulle importazioni del farmaco da parte delle organizzazioni internazionali, come l’OMS e MSF. A causa della limitata disponibilità di medicine, oltre che di personale adeguatamente specializzato, in molte strutture sanitarie i pazienti non ricevono dosi sufficienti del farmaco.

“L’antimoniato di meglumina è l’unica opzione per le persone affette da leishmaniosi cutanea in Pakistan. Non ci sono altre medicine o metodi di cura efficaci contro la leishmaniosi tropicale, la forma prevalente nelle province del Belucistan e di Khyber Pakhtunkhwa. È necessario cercare altre modalità di trattamento” spiega Suzette Kämink, esperta MSF in malattie tropicali e responsabile degli studi clinici per cure alternative della leishmaniosi in Pakistan.

Le équipe di MSF si recano anche in diverse località per aumentare la consapevolezza delle comunità sulla malattia e sulle modalità di prevenzione. Ad oggi, il centro di cura di Peshawar è l’unica alternativa per migliaia di persone con la leishmaniosi cutanea nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Il nuovo centro di Bannu permetterà a più persone di accedere alla cura nei distretti meridionali, ma resta la necessità di garantire l’accesso di un numero maggiore di pazienti a farmaci di qualità ad un prezzo accessibile nelle città in cui vivono, per contrastare adeguatamente l’alta prevalenza di leishmaniosi cutanea nella regione.

“I risultati che abbiamo raggiunto nel 2018 hanno superato le nostre aspettative – afferma il dott. Siraj Muhammad, responsabile medico del Naseerullah Khan Babar Memorial – Il centro fornisce cure a pazienti provenienti da 25 distretti. Siamo soddisfatti di questi progressi e siamo grati a MSF per le sue attività e per il supporto che fornisce al dipartimento provinciale nell’affrontare questa malattia”.

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