Ferrara, 6 luglio 2022 – L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea. È un quadro fortemente legato all’invecchiamento della popolazione ma che può anche essere secondario ad alcune malattie, fra le quali le neoplasie (mammella e prostata), e a trattamenti farmacologici oncologici.
L’osso fragile è responsabile di un aumentato rischio di frattura (in particolare di vertebre, femore, polso, omero, caviglia) per traumi anche minimi. Le fratture da fragilità per osteoporosi hanno rilevanti conseguenze, sia in termini di mortalità che di disabilità motoria, con elevati costi sia sanitari che sociali.
La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% dopo un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura. Riconoscere queste condizioni, prevenirle e trattarle in maniera adeguata ha importanti risvolti sulla vita e sullo stato di salute dei pazienti.
La prof.ssa Maria Chiara Zatelli, Direttore, e la prof.ssa Maria Rosaria Ambrosio Professore Associato presso l’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Ricambio dove è attivo un ambulatorio di secondo livello dedicato alle patologie fosfocalciche, insieme alla prof.ssa Gloria Bonaccorsi, Direttrice del Centro di Ricerca per lo Studio della menopausa e dell’Osteoporosi, hanno organizzato un evento il 7 luglio 2022 presso l’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara.
La finalità del convegno è quella di affrontare l’osso fragile negli aspetti di prevenzione, diagnosi e trattamento in ambito oncologico e geriatrico, con il contributo di esperti nazionali e delle figure professionali che si occupano di questo problema presso la nostra Azienda.
Esperti della patologia ossea di rilievo nazionale e internazionale si confronteranno sui diversi argomenti. L’approccio multidisciplinare e la creazione di percorsi di rete fra ospedale e territorio risulta fondamentale per la gestione di questa patologia dai casi più semplici a quelli più complessi con necessità di terapie di secondo e terzo livello.