Osteopatia in ambito neonatologico. Strategie per potenziare e sostenere l’allattamento materno

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Il Galliera unico in Liguria e tra i pochi in Italia ad adottare l’approccio osteopatico sul neonato

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Genova, 16 maggio 2018 – L’Ospedale Galliera, certificato da UNICEF ‘Ospedale amico del Bambino’ (Baby Friendly Hospital Initiative), dal mese di settembre 2017, ha proposto alle mamme un trattamento innovativo nell’ambito delle strategie per potenziare e sostenere l’allattamento materno: l’approccio osteopatico precoce.

Un primo segnale di anomala funzionalità delle ossa del cranio o dei nervi cranici può essere evidenziato da difficoltà di suzione del neonato.

Anche altri disturbi quali rigurgiti frequenti, coliche del lattante, irritabilità, pianto immotivato, letargia, e molti altri possono essere precocemente risolti in modo efficace e dolce proprio attraverso l’approccio osteopatico.

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“L’osteopatia è una terapia manuale – spiega l’osteopata Rosalba Ruffa – che si avvale di manipolazioni delicate e indolori. Si tratta di una tecnica funzionale: dopo una preventiva osservazione del bambino si procede al trattamento dei disturbi funzionali, volto ad alleviare e nello stesso tempo liberare quelle tensioni e compressioni che condizionerebbero i tessuti nel loro normale sviluppo di crescita”.

“In ambito neonatologico – aggiunge il dott. Massimo Mazzella, direttore S.C. Neonatologia – è evidente che il feto, durante la vita intrauterina come durante il parto, subisce compressioni e ‘stiramenti’ a carico del cranio, del bacino e della colonna vertebrale che possono in qualche caso alterare la normale e buona crescita ossea e la regolare funzionalità di alcuni nervi cranici che passano nel suo interno. Nel periodo neonatale la possibilità di rimodellamento dei tessuti di rivestimento è particolarmente favorevole”.

Il numero di sedute necessario per risolvere un determinato problema è variabile, poiché come per tutte del tecniche non invasive, la risposta è sempre individuale, ma sicuramente iniziando precocemente, già nei primissimi giorni di vita, l’effetto è molto rapido.

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