Si chiama Caring Nature, è un grande Progetto della Comunità Europea, che vede la partecipazione di 19 Partners con il coordinamento scientifico di Università Cattolica del Sacro Cuore. La Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, Partner ed ospedale della Università Cattolica, contribuirà con i suoi medici ed i servizi tecnici a studiare e sperimentare soluzioni ‘green’ per ridurre le emissioni di carbonio da parte delle strutture sanitarie. Il kick-off meeting del Progetto che avrà una durata di tre anni si è tenuto a Roma, nel Campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Roma, 5 febbraio 2024 – Anche gli ospedali inquinano. Anzi sono considerati dei “grandi inquinatori” visto che consumano molte risorse energetiche, con conseguenti emissioni di carbonio (CO2) ed una gran quantità di rifiuti da smaltire. Per queste ragioni, anche il mondo della Sanità deve impegnarsi a fare la sua parte per ridurre la carbon footprint.
È quanto chiede la Commissione Europea, che ha lanciato un apposito bando Horizon, vinto dal Progetto Caring Nature (acronimo di ClimAte neutRal INitiatives for GrowiNg heAlTh and care Unmet REquirements) che ha come capofila scientifico l’Università Cattolica del Sacro Cuore e quale importante Partner sanitario il Policlinico Gemelli.
Il Progetto vede la partecipazione di 19 Partner scientifici e tecnici di 11 Paesi europei (5 realtà sanitarie, 5 piccole e medie imprese innovative, 2 industrie, 6 università, 1 agenzia di certificazione). Responsabile scientifico è il prof. Daniele Gui, già Direttore della Chirurgia d’Urgenza della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Principal Investigator per FPG, la prof.ssa Sabina Magalini, già Professore Aggregato della Facoltà di Medicina della Università Cattolica e chirurgo d’Urgenza di FPG, con il supporto tecnico – scientifico della Direzione Tecnica, ICT e Innovazione Tecnologie Sanitarie (Direttore ing. Giovanni Arcuri) tramite UO Servizi Energetici (ing. Carlo Pesaro), con la partecipazione del dott. Benedetto Bresa, Facility manager, e dell’ing. Pasquale Mari, Project manager e consulente di Fondazione Policlinico Gemelli.
“Il settore della Sanità (ospedali e altre strutture di erogazione di servizi sanitari) – ricorda il prof. Gui – è responsabile del 4-5% delle emissioni totali di gas serra (greeenhouse gases, GHG) e le proiezioni da qui al 2050 danno in aumento le emissioni provenienti dall’ambito dell’healthcare, a meno che non vengano intraprese azioni di mitigazione”.
Tradizionalmente tuttavia il settore della Sanità non è mai stato improntato ad una cultura ‘ambientale’ (che passa anche per una maggior attenzione ai costi operativi e al risparmio energetico), perché la priorità assoluta è sempre e solo stata quella della cura dei pazienti.
“Ma alla luce dei preoccupanti cambiamenti climatici in atto – prosegue il prof. Gui – è giusto che anche in questo settore vengano intraprese azioni concrete e immediate, volte a ridurre l’impatto delle attività sanitarie sull’ambiente, senza naturalmente derogare alla sicurezza di pazienti e operatori sanitari”.
“L’obiettivo di Caring Nature, che racchiude nel suo nome il doppio significato di ‘presa in carico del malato’ e dell’aver cura dell’ambiente – ricorda la prof.ssa Magalini – è dunque di sviluppare nei prossimi tre anni soluzioni sostenibili e specifiche per il settore dell’healthcare, volte a ridurre le emissioni di carbonio e l’inquinamento; saranno sviluppate e validate 10 azioni, sette delle quali mirate a ridurre direttamente l’impatto ambientale degli edifici, lo sfruttamento e lo smaltimento dei rifiuti e gli spostamenti dei pazienti; altre 3 riguardano la governance e l’engagement dello staff rispetto all’obiettivo di un ospedale verde”.
“Una volta validate queste azioni – conclude il prof. Gui – ci auguriamo che vengano adottate anche da altri ospedali e strutture sanitarie. Anche tali capacità contribuiranno in futuro all’ottenimento dell’accreditamento della Joint Commission International (JCI), che probabilmente già da quest’anno introdurrà requisiti specifici per andare nella direzione di una Sanità più ‘verde’.
Durante lo svolgimento del Progetto – conclude il prof. Gui – provvederemo a renderne noti e a disseminarne i risultati, con lo scopo di far adottare alcune delle soluzioni che andremo a proporre a 30 provider sanitari europei. Ambiamo anche a portare a bordo almeno 50 stakeholder europei (aziende e istituzioni sanitarie, enti per l’energia e l’ambiente) per alimentare e adottare il Sistema di Supporto Decisionale e di Condivisione delle Conoscenze (Knowledge Sharing and Decision Support System) che è uno degli output del progetto Caring Nature”.