Catanzaro, 8 marzo 2019 – “La chiusura di ospedali pubblici e servizi, la drastica diminuzione del personale, l’allungamento dei tempi di attesa per prestazioni e ricoveri, pronto soccorsi costantemente intasati sono solo alcune delle problematiche relative alla sanità presenti sul territorio calabrese. E oltre al depotenziamento delle strutture pubbliche è corrisposto l’aumento delle convenzioni con le strutture private, dei posti letto e dei servizi ad esse accreditati, utilizzati per realizzare profitti con la mobilità extraregionale anziché rispondere alle necessità dei cittadini Calabresi”, dichiara così il Segretario Regionale di Confintesa Sanità Calabria, Francesco Anoldo, dopo lo scandalo sugli Ospedali Calabresi è il blitz del Ministro della Salute.
“Inoltre, in questi dieci anni il debito non è stato cancellato, bensì è ancora presente nonostante il netto ridimensionamento della sanità pubblica. Nessuno dei commissari e sub commissari succedutisi in questo lasso di tempo, ed espressione del Governo centrale, è stato chiamato a rendere conto del proprio operato e a spiegare i motivi dello sfascio attuale. Pertanto il 40% della popolazione Calabrese si rivolge fuori regione, anche per le urgenze, ed i più poveri rinunciano alle cure”, continua Anoldo.
Anche il Segretario Nazionale di Confintesa Sanità, Domenico Amato, interviene sulla faccenda: “La Calabria ha una nuova struttura commissariale ed il Ministro adesso conosce la situazione, quindi rimaniamo in attesa di sapere quale indirizzo darà alla sanità regionale, se continuerà sulla linea dei precedenti commissari o se ripristinerà un servizio pubblico che possa realmente rispondere alle esigenze Calabresi, altrimenti c’è il serio e reale rischio che rimarranno soltanto parole, sempre a discapito della salute dei cittadini” conclude Domenico Amato.