Ospedale San Gallicano, tre secoli di ricerca e cura per i più fragili
Roma, 14 marzo 2025 – Si è appena concluso l’evento dedicato ai 300 anni dalla posa della prima pietra dell’Antico Ospedale San Gallicano, un’occasione per ricordare non solo la sua fondazione, ma anche i valori e le finalità che ne hanno ispirato la nascita e che ancora oggi ne guidano l’evoluzione. Da secoli, l’“Ospedalone”, come affettuosamente chiamato dai romani e dai trasteverini, rappresenta un pilastro nella cura e nell’assistenza ai più fragili.
Nel tempo, la sua tradizione si è intrecciata con l’esperienza di tre realtà che operano in sinergia: gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri (IFO), che gestiscono gli IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e l’Istituto Dermatologico San Gallicano (ISG), l’Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti e per il Contrasto delle Malattie della Povertà (INMP), la Comunità di Sant’Egidio, da sempre impegnata nell’accoglienza e nella solidarietà. Tre istituzioni con missioni diverse, ma unite da un’unica visione: mettere sempre la persona e la sua fragilità al centro delle loro attività, ieri come oggi, guardando a un futuro sempre più innovativo e inclusivo.
Ad aprire la giornata sono stati il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che hanno sottolineato l’importanza dell’anniversario come ponte tra il passato e le nuove sfide della sanità e dell’assistenza sociale.
“Il San Gallicano non è solo un pezzo di storia della nostra sanità – ha detto Orazio Schillaci – è un esempio concreto di come l’impegno per la salute pubblica possa trasformarsi in un’eredità duratura. Per questo, l’anniversario che ci vede riuniti oggi non è solo una celebrazione del passato, ma anche la riaffermazione di una missione, quella del Servizio Sanitario Nazionale tutto, che continua, si rinnova e si evolve in risposta alle sfide del nostro tempo”.
“A 300 anni dalla nascita dello storico Ospedale San Gallicano – ha detto Francesco Rocca – è doveroso celebrare la prima struttura al mondo nata per occuparsi delle malattie della pelle e delle persone più fragili. Tre secoli dopo questa realtà, situata nel tradizionale quartiere di Trastevere, è ancora qui. Anche i poveri, gli emarginati, i migranti e i rifugiati ci sono ancora e il bisogno di cure e di assistenza sociosanitaria, malgrado il progresso sociale ed economico, è una realtà sempre presente per il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. La formidabile storia del San Gallicano ci insegna come ogni essere umano sia unico e irripetibile. Una lezione che ho avuto sempre chiara dentro di me, anche in ragione del bagaglio personale e professionale che mi contraddistingue e che continuerò a mettere al servizio della Regione Lazio”.
“Rappresento oggi con orgoglio il San Gallicano di Roma – ha detto Livio De Angelis, Direttore Generale IFO – uno dei primi ospedali d’Europa e sicuramente il primo che fin da subito ha rappresentato i principi fondamentali che devono ispirare la sanità pubblica: equità delle cure, gratuità e responsabilità per il diritto a essere curati. Questi principi fondamentali vivono ancora oggi in IFO nonostante l’evoluzione in IRCCS che esprime una eccezionale realtà di cura ed una attività di ricerca scientifica di altissimo livello. Preservare e potenziare questi valori è una responsabilità che condivido con tutti i professionisti degli IFO. Insieme al direttore scientifico del San Gallicano, prof.ssa Fargnoli, consapevoli della forza che deriva da un passato glorioso, lavoriamo ogni giorno con passione per continuare la tradizione di successi e traguardi clinici e scientifici sempre più d’avanguardia per la salute dei cittadini”.