43% dei pazienti a rischio malnutrizione già alla prima visita oncologica. Il Consensus Document intende superare le criticità sinora riscontrate attraverso 13 statements condivisi, per una più efficace gestione dei pazienti oncologici
Milano, 22 ottobre 2021 – Lo stato nutrizionale del paziente oncologico è molto importante per il trattamento antineoplastico perché una condizione di malnutrizione può interferire negativamente sulla tollerabilità dei regimi terapeutici e sugli outcomes di trattamento.
La malnutrizione è infatti associata al peggioramento della qualità di vita, all’aumento del tasso di complicanze e/o di peggiori outcomes post-operatori, all’aumento della durata della degenza ospedaliera, ad una minore tolleranza ai trattamenti antitumorali e all’aumento della tossicità che spesso conduce alla sospensione dei trattamenti antineoplastici.
La severità della malnutrizione, infine, rappresenta un importante fattore predittivo di minore sopravvivenza. È stato stimato che, a seconda del tipo di tumore e dello stadio di malattia, circa il 30-50% dei pazienti oncologici siano malnutriti o a rischio malnutrizione.
Uno studio osservazionale condotto in Italia su quasi 2.000 pazienti ha evidenziato che più del 50% presentava deficit nutrizionali, il 9% era in stato di malnutrizione e il 43% era a rischio di malnutrizione già al momento della prima visita oncologica.
Con l’obiettivo di proporre un nuovo e ottimale modello di gestione del paziente con tumore testa-collo e gastrointestinale (tipologia più a rischio di malnutrizione e sulla quale è maggiormente necessario testare un approccio precoce per migliorare i parametri di outcome, qualità di vita, dose intensity e riduzione di tossicità dei trattamenti) è stata così condotta un’analisi dello stato dell’arte in tema di gestione della nutrizione clinica in oncologia e sono state individuate le principali criticità che caratterizzano le diverse fasi, i diversi attori coinvolti e le possibili azioni migliorative.
Proprio per superare le criticità riscontrate, che ostacolano il percorso del paziente oncologico con problematiche nutrizionali, è stato elaborato e definito un Consensus Document, promosso da NHSc (Nestlé Health Science), che attraverso 13 statements si propone di migliorare la gestione di tutto il percorso a partire dal livello di formazione e consapevolezza da parte dei clinici e dalla necessità del coinvolgimento precoce di un esperto in nutrizione clinica all’interno del team multidisciplinare, al fine di intercettare tempestivamente i casi più a rischio e intervenire nel modo più appropriato.
La proposta di un nuovo modello di gestione del paziente ha inoltre lo scopo di aumentare l’attenzione da parte degli stakeholders istituzionali affinché i supporti nutrizionali siano riconosciuti come una vera e propria terapia e siano pertanto accessibili e forniti gratuitamente a tutti i pazienti anche al di fuori del setting ospedaliero.
Infine, suggerendo nuovi percorsi e nuovi ruoli per i soggetti coinvolti, l’auspicio è di favorire la comunicazione, la collaborazione e il coordinamento tra i membri del team multidisciplinare e migliorare l’integrazione tra ospedale e territorio al fine di garantire la continuità assistenziale e la gestione più appropriata di tutti i casi.
“La diagnosi tempestiva di un problema nutrizionale è fondamentale per garantire la corretta gestione dei pazienti oncologici malnutriti. L’intercettazione precoce di problematiche nutrizionali è essenziale per impostare un supporto nutrizionale appropriato ed efficace”, afferma Riccardo Caccialanza, Direttore UOC Dietetica e Nutrizione Clinica Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.
“Se iniziata al momento della diagnosi o non appena viene riscontrato il rischio di malnutrizione, la terapia di supporto nutrizionale può migliorare gli outcomes del paziente in termini di qualità di vita e di sopravvivenza. Lo screening nutrizionale dovrebbe essere effettuato – mediante strumenti validati – al momento della diagnosi e ripetuto sistematicamente a intervalli regolari durante tutto il decorso di malattia, soprattutto nei pazienti che per tipo di tumore, stadio di malattia o trattamento intrapreso sono più a rischio di malnutrizione”, prosegue Caccialanza.
Tuttavia, nonostante le numerose evidenze sulla necessità di un adeguato intervento nutrizionale nei malati oncologici e la disponibilità di linee guida e raccomandazioni per il supporto nutrizionale in questi pazienti, nella pratica clinica non sempre viene riservata la doverosa attenzione agli aspetti nutrizionali e lo screening nutrizionale non fa ancora parte delle procedure ambulatoriali e ospedaliere standard con il risultato che molti pazienti non ricevono un adeguato e tempestivo supporto.
Anche nei casi in cui viene diagnosticato uno stato di malnutrizione, circa il 50% non viene trattato o viene trattato in modo non adeguato. L’analisi delle esperienze locali e la mappatura delle varie fasi del processo di gestione delle problematiche nutrizionali nei pazienti con tumore testa-collo e gastrointestinale hanno permesso di descrivere l’attuale modello di gestione delle problematiche nutrizionali.
Sebbene sia stata riscontrata una maggiore attenzione ai bisogni del paziente oncologico dal punto di vista nutrizionale rispetto al passato, il livello generale di competenza e consapevolezza sulla nutrizione clinica in oncologia è difforme tra i diversi clinici e operatori sanitari, con disomogeneità nella gestione del problema a livello sia intra- che interregionale.
“Per uniformare la gestione delle problematiche nutrizionali, assicurando a tutti i pazienti interventi tempestivi ed efficaci – spiega Paolo Bossi, Medico Oncologo e Professore Associato di Oncologia Medica presso l’Università di Brescia – è necessaria la definizione di percorsi di cura e protocolli condivisi che stabiliscano ruoli e responsabilità di tutti gli attori coinvolti nella gestione del paziente oncologico malnutrito. Un corretto approccio dovrebbe comprendere protocolli standardizzati di screening che aiutino nella definizione di situazioni ad alto rischio di malnutrizione per le quali sia sempre previsto il counseling o l’intervento nutrizionale, secondo l’approccio raccomandato dalle linee guida delle società scientifiche”.
“È stata auspicata, inoltre, l’individuazione di una figura di riferimento che, a seconda delle fasi di malattia e di trattamento, garantisca l’appropriatezza del percorso nutrizionale del paziente e la valutazione del supporto nutrizionale – prosegue Bossi – Da ultimo si raccomanda l’organizzazione di cartelle informatizzate che permettano il rapido calcolo di score per la definizione dello stato nutrizionale del paziente e facilitino lo scambio di informazioni tra gli esperti del team multidisciplinare”.
Il Consensus Document è stato prodotto a valle di un processo articolato in diverse fasi. Il progetto ha previsto la costituzione di uno Strategic Board (composto da KOLs a stretto contatto con il paziente oncologico) e di un Advisory Board (che ha visto la partecipazione di stakeholdes afferenti a tre Regioni italiane: Lombardia, Toscana e Puglia), entrambi i board erano a composizione multidisciplinare.
Sono state condotte 40 interviste one-to-one ai principali attori coinvolti nella gestione della nutrizione clinica nei pazienti con tumore testa-collo e gastrointestinale: oncologi testa-collo e gastrointestinale; chirurghi oncologi testa-collo e gastrointestinale; radioterapisti; esperti in nutrizione clinica; infermieri e caregiver/pazienti, con l’obiettivo di approfondire l’attuale modello di presa in cura del paziente, le problematiche nutrizionali, individuarne le criticità e le possibili aree di miglioramento.
L’ultima fase del progetto ha previsto lo svolgimento di una Consensus Conference (che si è svolta il 22 giugno 2021) nella quale è stata coinvolta una platea multidisciplinare di stakeholders, finalizzata alla condivisione e votazione dei 13 statements relativi al nuovo modello di gestione delle problematiche nutrizionali proposti dall’Advisory Board e che nello specifico si riferiscono a:
- Appropriatezza degli interventi sanitari
- Adeguata formazione degli operatori sanitari
- Aumento dell’awareness
- Screening nutrizionale
- Il percorso di cura e gestione
- Il team multidisciplinare
- Il ruolo dell’esperto in nutrizione clinica
- Il percorso chirurgico
- Coinvolgimento dei MMG
- Monitoraggio dello stato nutrizionale
- Attenzione al paziente, aderenza al trattamento e alleanza terapeutica
- Nutrizione Artificiale Domiciliare
- Accesso ai supporti nutrizionali