Quasi un milione di vittime ogni anno; 4 su 5 hanno meno di 2 anni e in molti casi sono malnutriti. L’Organizzazione Save the Children lancia il nuovo rapporto “Lottare per respirare”, nell’ambito della campagna globale “Fino all’ultimo bambino”
Roma, 2 novembre 2017 – Ogni minuto, nel mondo, 2 bambini vengono uccisi dalla polmonite prima di aver compiuto 5 anni. Circa 1 milione di vite perdute ogni anno per via della malattia infettiva più mortale sul pianeta, che da sola fa più vittime di altre cause di mortalità infantile come diarrea, malaria e morbillo. Quattro vittime su 5 sono bambine e bambini sotto i 2 anni di età e i cui sistemi immunitari sono già indeboliti e compromessi dalla malnutrizione, una piaga che oggi, nella sua forma acuta, riguarda ben 52 milioni di minori con meno di 5 anni.
Malattie, come la polmonite, facilmente prevenibili e curabili, vite che potrebbero essere salvate garantendo ai bambini il cibo, l’acqua e le cure mediche di cui hanno bisogno e ai quali hanno diritto. È per loro che anche quest’anno, Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – ha lanciato la campagna globale Fino all’ultimo bambino per salvare e dare un futuro ai bambini senza un domani e che sarà attiva sino al 5 novembre con una raccolta fondi per donare 2 o 5 euro attraverso il numero solidale 45544.
Come emerge dal nuovo rapporto di Save the Children “Lottare per respirare”, nel 2015 920.000 bambini hanno perso la vita perché colpiti dalla polmonite, pari al 16% delle morti infantili a livello globale. In oltre l’80% dei casi, si tratta di bambini che non hanno ancora compiuto i 2 anni di età e che presentano sistemi immunitari già di per sé indeboliti a causa della malnutrizione o dell’insufficiente allattamento al seno.
La malnutrizione, in particolare, che nella sua forma acuta colpisce attualmente 52 milioni di minori sotto i 5 anni al mondo mentre quella cronica riguarda 155 milioni di bambini, è associata a quasi la metà delle morti infantili causate dalla polmonite. Forme gravi di malnutrizione, del resto, aumentano di 4 volte il rischio per i bambini di morire per polmonite rispetto ai loro coetanei che si nutrono adeguatamente.
In particolare, il 17% dei decessi da polmonite avviene nel primo mese di vita e il 3% dei bambini che risultano sottopeso alla nascita vengono colpiti dalla grave infezione respiratoria. Anche l’insufficiente ricorso all’allattamento al seno, una delle cause principali della malnutrizione infantile, amplifica il rischio per i piccoli di contrarre la polmonite e contribuisce alla morte di circa 823.000 bambini con meno di 5 anni di età.
“Si tratta di un male terribile, un killer troppo spesso dimenticato, che porta tanti bambini vulnerabili a lottare disperatamente nel tentativo di respirare e sopravvivere. Le conseguenze sono devastanti anche per i loro genitori che si trovano ad affrontare ansie e paure enormi circa il futuro dei propri figli e, troppo spesso, purtroppo, il dolore e il trauma della loro perdita. Non abbiamo più alcuna scusa: è semplicemente inaccettabile che si permetta che così tante vite vengano spezzate per via di una malattia che il mondo può sconfiggere grazie alle conoscenze e alle risorse di cui dispone”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.
Secondo il rapporto “Lottare per respirare” la maggior parte dei decessi infantili causati dalla polmonite avviene in Asia meridionale e Africa subsahariana, con India, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo e Etiopia che da soli fanno registrare quasi la metà dei casi a livello globale. Paesi in cui i bambini vivono in condizioni di povertà e in cui hanno meno possibilità di essere vaccinati o di ricevere cure appropriate. Nei Paesi a basso e medio reddito, infatti, sono 170 milioni i bambini sotto i 2 anni non vaccinati alla polmonite.
“Le morti causate dalla polmonite stanno diminuendo più lentamente rispetto agli altri principali fattori che determinano la mortalità infantile. Con questi ritmi si stima che nel 2030 avremo ancora 735.000 bambini che perderanno la vita per via di un male che si potrebbe prevenire e curare in modo semplice e con costi risotti. Tante, troppe giovanissime vite nei confronti delle quali abbiamo il dovere morale di agire in fretta, senza perdere altro tempo prezioso”, ha proseguito Valerio Neri.
In concomitanza con il lancio del rapporto “Lottare per respirare”, Save the Children, nell’ambito della campagna Fino all’ultimo bambino, dà avvio al suo sforzo globale contro la polmonite e rivolge un invito ai leader mondiali a riunirsi in un summit internazionale per lottare efficacemente contro questa piaga e salvare così la vita a un milione di bambini nei prossimi 5 anni.