A cura del dott. Cesare Manilia, Odontoiatra, specializzato in Implantologia
Benevento, 4 novembre 2021 – Nel corso degli ultimi anni il focus dell’odontoiatria moderna si è rivolto sempre di più all’ambito della prevenzione delle patologie dentali e parodontali del cavo orale. Una vera e propria rivoluzione in quest’ambito è stata dettata dallo sviluppo del protocollo Guided Biofilm Therapy, una sistematica che permette di individuare e rimuovere completamente il biofilm orale, principale responsabile di infiammazioni gengivali e lesioni cariose.
La procedura si distingue dalle sedute di igiene orale tradizionale, tra le altre cose, anche per l’identificazione, attraverso un apposito rilevatore di placca, delle zone dove ci sono maggiori accumuli di placca batterica in maniera tale da rendere più semplice ed efficace la comunicazione medico-paziente sulle istruzioni di igiene domiciliare e la rimozione da parte del professionista.
Il protocollo è stato disegnato in maniera tale da renderlo molto semplice e intuitivo, sviluppato in otto semplici passaggi:
- Diagnosi e controllo delle infezioni: realizzare uno screening dello stato di salute dentale e parodontale del paziente.
- Localizzazione: rendere visibile il biofilm per facilitarne la sua rimozione.
- Motivazione: educare il paziente a migliorare la propria tecnica di igiene domiciliare, ove sia necessario.
- Attraverso un getto di polvere di eritritolo erogato dal manipolo, procedere alla rimozione del biofilm a livello sopragengivale e sottogengivale fino a 4 mm.
- Procedere alla rimozione sistematica del biofilm in tasche tra i 4 e i 9 mm, ove presenti.
- Rimozione del tartaro residuo. La differenza con le sistematiche precedenti consiste nella punta attiva No Pain che attraverso la capacità di modulare l’intensità in contatto con le superfici, riduce al minimo la percezione dolorosa di fastidio nel paziente.
- Controllo: assicurarsi che il tartaro sia stato completamente rimosso e diagnosticare eventuali carie.
- Richiamo: la programmazione dei richiami in studio e la gestione del paziente a 360 gradi è una parte fondamentale del protocollo in maniera tale da avere un filo continuo odontoiatra-paziente.
Con questi semplici passaggi il protocollo GBT ci permette di controllare i nostri pazienti nell’immediato attraverso la visualizzazione delle aree dove c’è una maggiore presenza batterica e, attraverso i richiami sistematici, il controllo delle medesime aree per valutare l’improving nelle quotidiane manovre di igiene orale domiciliare, fondamentali per il successo delle nostre terapie a lungo termine.