Torino, 6 giugno 2018 – Dovrebbe essere considerata una cattiva pratica clinica la mancata applicazione di interventi di nutrizione in pazienti critici, anziani, ospedalizzati o fragili.
“Nonostante numerosi studi epidemiologici dimostrino che la malnutrizione è un elemento presente in maniera trasversale, gli interventi per colmare le carenze nutritive di peso e di massa muscolare sono ancora ampiamente neglette” sottolinea Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC.
“E’ arrivato il momento di considerare la malnutrizione una vera e propria malattia da trattare con terapie nutrizionali personalizzate” ribadisce il prof. Muscaritoli, dal palco del III Congresso Nazionale in corso a Torino.
Che malattia e terapie oncologiche interferiscano sull’appetito è dimostrato dalla incapacità di alimentarsi normalmente. È il nutrizionista clinico lo specialista di riferimento a cui rivolgersi per definire regimi alimentari che possano colmare il gap calorico e proteico anche attraverso l’utilizzo di supplementi orali, alimenti a fini medici speciali che possono sopperire in tutto o in parte ai fabbisogni del singolo paziente.
Il recupero o il mantenimento del peso corporeo hanno conseguenze dirette sulla risposta alle terapie e sulla stessa sopravvivenza. L’indebolimento fisico, generale e delle difese immunitarie, aumenta la frequenza dei ricoveri e peggiora la prognosi con un aumento della mortalità. Il 20% dei pazienti oncologici infatti non supera la malattia proprio a causa delle gravi conseguenze della malnutrizione.
In Italia si stima che almeno il 15% dei pazienti cronici e oncologici sia a rischio di malnutrizione.
PreMiO, acronimo di Prevalence of Malnutrition in Oncology, è lo studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista Oncotarget che ha mostrato in maniera incontrovertibile che malnutrizione, anoressia, perdita di appetito e di peso sono comuni nei pazienti con cancro sin dalle prime fasi di malattia, circa mezzo milione di persone.
L’alta prevalenza della malnutrizione e le sue conseguenze negative non sono adeguatamente prese in considerazione nella maggior parte delle unità di oncologia, in Italia come nel resto del mondo. Eppure studi condotti in diversi Paesi come Germania, Francia, Spagna e Brasile hanno riportato percentuali di malnutrizione variabili tra il 25% e il 70% e in oncologia essa è più frequente rispetto a tutte le altre patologie.
Il cammino da fare dunque è ancora lungo.