Nuovo spettrometro di risonanza magnetica nucleare all’Università di Torino

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Lo strumento può fornire importanti informazioni analitiche sulla sicurezza, controllo e qualità degli alimenti, essere utile per l’analisi merceologica e la repressione di frodi, fornire dati per la sicurezza ambientale e l’analisi del suolo e per lo studio di prodotti farmaceutici, cosmetici e materiali innovativi

spettrometro-uni-torino-2Torino, 1 dicembre 2016 – Oggi, giovedì 1 dicembre, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino (Via Pietro Giuria 9), i Vicerettori proff. Marcello Baricco e Silvio Aime e il Direttore del Dipartimento, Prof. Giancarlo Cravotto, hanno presentato il nuovo spettrometro di risonanza magnetica nucleare Jeol ECZ-R 600 MHz, per analisi sia su campioni solidi sia su liquidi, acquistato dall’Ateneo grazie al contributo della Compagnia di San Paolo.

La grande apparecchiatura, che ha un valore commerciale di 1 milione di euro ed è stata acquistata per 560.000 € tramite bando internazionale, è unica in Europa per potenza e velocità di analisi.

Lo spettrometro, presentato nell’ambito del workshop “NMR: Nuove applicazioni in ambito chimico, farmaceutico ed agro-alimentare”, può infatti fornire importanti informazioni analitiche sulla sicurezza, controllo e qualità degli alimenti, essere utile per l’analisi merceologica e la repressione di frodi, fornire dati per la sicurezza ambientale e l’analisi del suolo e per lo studio di prodotti farmaceutici, cosmetici e materiali innovativi.

spettrometro-uni-torino-1“Questo strumento eleva la qualità complessiva della nostra ricerca e anche l’impatto dell’Università sul territorio grazie ai molteplici utilizzi in molti campi scientifici che vedono applicazione nelle aziende, centri di ricerca e laboratori scientifici delle forze dell’ordine, in un progetto di open access delle grandi apparecchiature. – ha dichiarato il prof. Giancarlo Cravotto – Permette di analizzare la struttura delle molecole e capire quali sostanze sono presenti in una polvere o in un liquido, e avere tutte le informazioni necessarie che consentano di riscontrare se su un prodotto c’è una sofisticazione alimentare, se un polimero è difettoso, le caratteristiche di una certa bioplastica, la presenza di una sostanza stupefacente in alcune pastiglie che son state sequestrate, oltre al grosso contributo alla ricerca farmaceutica nell’individuazione di un processo sintetico del farmaco, della purezza del farmaco, delle eventuali impurezze. Grazie all’autocampionatore il tempo macchina è brevissimo: si possono ottenere i risultati di un’analisi in pochi minuti, mentre gli altri macchinari impiegano molte ore”.

Alla presentazione hanno partecipato numerose aziende e centri di ricerca che hanno manifestato interesse nell’utilizzo dell’apparecchiatura, oltre ai rappresentanti dei reparti scientifici dell’Arma dei Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.

fonte: ufficio stampa

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