Nuovo Codice della Strada: verso l’obbligo del test audiometrico per guidare
Roma, 28 marzo 2025 – Per ottenere o rinnovare la patente, sarà necessario sottoporsi a un esame audiometrico strumentale. A richiederlo è il nuovo Codice della Strada (legge 25 novembre 2024, n. 177), che attende ora i decreti legislativi di attuazione entro 12 mesi dall’entrata in vigore il 14 dicembre scorso (art. 35, comma 4, lettera s).
Il test mira a valutare in modo accurato la capacità uditiva dei patentati e andrà a sostituire la precedente metodologia della “voce sussurrata a 2 metri di distanza”. Si tratta di una procedura non invasiva e indolore, fondamentale per individuare eventuali deficit e pianificare interventi appropriati. L’audiometria tonale misura la soglia uditiva, ovvero il livello minimo di suono percepibile, a diverse frequenze, e si esegue utilizzando un audiometro, un dispositivo che genera suoni di intensità e frequenza variabili.
Durante la seduta, il paziente segnala quando sente i suoni, permettendo di tracciare un grafico (l’audiogramma) che rappresenta la capacità uditiva. Oltre a questo, c’è l’audiometria vocale che valuta la capacità di comprendere il parlato: al paziente si chiede di ripetere parole che ascolta a diversi livelli di intensità. Il test in questo modo aiuta a determinare quanto la perdita uditiva influisca sulla comprensione del linguaggio.
“L’esame audiometrico dovrebbe essere un controllo dell’udito da effettuare, soprattutto negli anziani, con periodicità. La sua introduzione per ottenere l’idoneità alla guida, in accordo con il nuovo Codice della strada, è utile a ottenere un monitoraggio e una diagnosi precoce dei problemi uditivi che consentono la pianificazione di interventi adeguati, quali apparecchi acustici o terapie che migliorano la qualità della vita o prevengono l’aggravamento”, spiega il prof. Stefano Di Girolamo, ordinario di Tor Vergata Università degli Studi di Roma e direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria del Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata.
“L’udito – continua il prof. Di Girolamo – è un senso fondamentale per una guida sicura, poiché permette di percepire segnali acustici importanti e reagire tempestivamente a situazioni di pericolo. In più contribuisce a una maggiore consapevolezza dell’ambiente circostante, permettendo di rilevare rumori di motori, frenate, pneumatici e altri suoni che possono indicare la presenza di veicoli, pedoni o ciclisti nelle vicinanze”.
Declino cognitivo. Non va dimenticato che l’udito e le malattie neurodegenerative sono strettamente collegati e la diagnosi precoce dei problemi uditivi può svolgere un ruolo importante nell’individuare o monitorare alcune di queste condizioni. La perdita dell’udito inoltre può portare a un maggiore isolamento sociale che determina la depressione, a sua volta, un fattore che può favorire il declino cognitivo.
“I test audiometrici possono aiutare a rilevare precocemente i problemi uditivi, che possono essere un segnale di allarme per una malattia neurodegenerativa – commenta il prof. Di Girolamo – I test audiometrici da soli non possono diagnosticare una patologia, ma forniscono informazioni preziose che, insieme ad altri test e valutazioni cliniche, aiutano nella diagnosi”.