Laser al Tullio in Humanitas Mater Domini, tra le poche strutture in Lombardia che mette a disposizione del paziente questa novità nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna
Castellanza, 30 marzo 2015 – Novità nel trattamento chirurgico dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB): si chiama ThuLEP, più comunemente noto come “Laser al Tullio”. Si tratta di una metodica innovativa, fino ad oggi utilizzata solo in pochi centri in tutta la Regione Lombardia.
Dal mese di Marzo, anche l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Mater Domini – Responsabile, prof. Alberto Mandressi, può vantare questa tecnica all’avanguardia.
“L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è un aumento benigno del volume della prostata. Si presenta nella maggior parte degli uomini con l’avanzare dell’età come una naturale evoluzione della ghiandola prostatica e può causare difficoltà ad urinare perché ostacola lo svuotamento della vescica causando disturbi, quali, ad esempio la frequenza delle minzioni diurne e notturne”, spiega il prof. Mandressi.
Esistono cure farmacologiche e terapie di tipo chirurgico per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.
Con riferimento alle tecniche chirurgiche, accanto ai tradizionali interventi, la nuova opportunità è rappresentata dalla rimozione della prostata con Laser al Tullio o ThuLEP.
Un laser al posto del bisturi
“Il Laser al Tullio è una tecnica innovativa, un intervento mini-invasivo durante il quale non si praticano incisioni chirurgiche. La sonda laser viene inserita per via trans-uretrale (attraverso il pene) mediante uno strumento chiamato ‘resettoscopio’. Il laser asporta la parte di prostata aumentata: questa viene ridotta in piccoli frammenti, che vengono poi aspirati dal resettoscopio”, spiega il dott. Giorgio Bozzini, urologo di Humanitas Mater Domini.
La chirurgia con il Laser al Tullio (non tutti i laser sono uguali) presenta molti vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, con evidente beneficio per il paziente.
Questi sono i vantaggi per il paziente con il Laser al Tullio:
- Degenza ridotta (oltre il 50%).
- Minori sanguinamenti con conseguente diminuzione di trasfusioni.
- Possibilità di operare pazienti scoagulati o disaggregati, per la versatilità del laser, che consente anche la più sicura vaporizzazione.
- Sintomatologia post-operatoria ridotta con conseguente riduzione dei giorni di utilizzo del catetere e della sintomatologia irritativa.
- Conservazione delle normali capacità erettili e di eiaculazione molto superiori alle altre tecniche tradizionali.
fonte: ufficio stampa