Ferrara, 21 settembre 2016 – I nuovi farmaci in oncologia saranno al centro del dibattito di un convegno che si terrà venerdì 23 settembre presso l’aula Magna dell’Ospedale di Cona (dalle ore 9.00 alle 17.30).
Negli anni recenti si è assistito, parallelamente allo sviluppo di nuove conoscenze relative ai meccanismi di regolazione delle cellule tumorali, alla produzione di numerosi farmaci in grado di bloccare la crescita dei tumori. La personalizzazione delle terapie è certamente una realtà per molti tipi di tumore.
La biologia molecolare offre infatti la possibilità di capire quale alterazione è presente nel tumore, permettendo così di scegliere quale farmaco utilizzare. Farmaci peraltro diversi da quelli classici, privi di molti effetti secondari tipici della chemioterapia (come il vomito, la caduta dei capelli o le infezioni). Tipico è il caso del tumore del polmone, dove fino a pochi anni fa non erano disponibili armi efficaci.
Oggi quando è presente una particolare alterazione molecolare, possono essere impiegati farmaci specifici (somministrati anche per bocca), e già sono disponibili farmaci utili per quei pazienti che sviluppano resistenza. Lo stesso vale per i tumori mammari, con la possibilità di agire in modo specifico e combinato nei tumori ormonosensibili, o per i tumori della prostata e del colon.
Altri bersagli importanti sono rappresentati sia dai meccanismi attraverso cui le cellule tumorali riparano i danni al proprio DNA che dal sistema della neoangiogenesi, attraverso il quale il tumore favorisce la generazione di nuovi vasi sanguigni per procurasi l’ossigeno ed il nutrimento necessario (come nei tumori del colon, dello stomaco, del rene, del sistema nervoso centrale).
Una sessione sarà poi dedicata a quella che molti oncologi ritengono la nuova frontiera, rappresentata dalla possibilità di ripristinare la reazione immunitaria in vari modi bloccata dalla presenza del tumore. Nel melanoma e in alcuni tumori del polmone – in particolare – l’uso di farmaci biologici in grado di “rompere le catene” che bloccano il sistema immune ha permesso di ottenere risultati impensabili solo pochi anni fa.
Di tutto questo discuteranno oncologi provenienti da tutta Italia, con particolare attenzione a definire le condizioni cliniche in cui sia possibile sfruttare tutte le potenzialità dei nuovi trattamenti. Ma si discuterà anche di aspetti legati alla sostenibilità del sistema sanitario, perché i costi molto elevati di questi nuovi farmaci e la numerosità dei pazienti per i quali potrebbero trovare indicazione rischiano di mettere a dura prova la tenuta dei sistema.
Secondo il rapporto OSMED 2015, la spesa per farmaci oncologici e immunologici ha superato nel 2015 i 4 miliardi di euro e sembra destinata ad aumentare velocemente. Il valore dei nuovi farmaci, in termini di benefici aggiuntivi forniti al paziente rispetto alle alternative di trattamento già disponibili, deve essere quindi attentamente valutato e la scelta di impiego deve essere basata su indicazioni solide. In questo modo sarà possibile offrire ai pazienti oncologici terapie moderne e personalizzate, evitando di disperdere inutilmente risorse importanti.
fonte: ufficio stampa