Il Policlinico Gemelli è stato illuminato di viola per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere iniziative volte a tutelare e proteggere la vita e la salute dei neonati prematuri
Roma, 18 novembre 2022 – “Banca del Latte Umano Donato (BLUD): da sogno a realtà” è il titolo del l’evento che si è svolto giovedì 17 novembre alle ore 16.00, presso la Hall della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità per la presentazione della BLUD.
Progetto giunto all’ultimo miglio grazie al lavoro di un team multidisciplinare coordinato dal professor Giovanni Vento, Direttore della UOC di Neonatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, e grazie alla collaborazione di Genitin Onlus, l’associazione dei genitori della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Gemelli, nata nel 2003 per volontà di alcuni genitori che hanno vissuto l’esperienza della prematurità.
Il progetto ha trovato l’interesse di tanti operatori del settore, aziende produttrici di latte artificiale e integratori, che hanno scelto di contribuire alla sua realizzazione.
Al convegno, aperto dai saluti istituzionali del Direttore Generale del Gemelli Marco Elefanti e del Direttore Governo Clinico Rocco Bellantone e moderato dalla conduttrice Rai Benedetta Rinaldi, sono intervenuti neonatologi, ginecologi e gli operatori sanitari del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
Alla tavola rotonda promossa dal neonatologo Giovanni Vento del Policlinico Gemelli-Università Cattolica sono intervenuti Antonio Lanzone Direttore UOC Ostetricia e Patologia Ostetrica del Gemelli-Università Cattolica e la ginecologa Brigida Carducci, la Coordinatrice del Rooming-IN Roberta Santoloci e la neonatologa Francesca Serrao. La Presidente di Genitin Onlus Giovanna Astorino ha chiuso l’evento, allietato dal finale musicale di Antoine Ruiz, cantautore e pianista romano.
“La Giornata Mondiale della Prematurità 2022 è, per la Società Italiana di Neonatologia (SIN), l’occasione per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori istituzionali su una problematica spesso sottovalutata, ma che coinvolge nel nostro Paese circa 30.000 bambini ogni anno” ha dichiarato il Presidente della Società Italiana di Neonatologia Luigi Orfeo che ha introdotto l’evento.
“Per garantire la sopravvivenza ed una buona qualità di vita ai piccoli prematuri, occorrono ospedali attrezzati, personale specializzato ed attento alle esigenze, non solo del neonato, ma di tutta la famiglia. I genitori devono poter stare con il loro bambino 24 ore su 24, per il loro benessere fisico e psicologico, per nutrire il legame familiare che sta nascendo e per alleviare, anche con il calore di un abbraccio, il peso di un evento inaspettato, come quello della prematurità – ha proseguito il prof. Orfeo – È necessario, inoltre, favorire il contatto pelle a pelle, anche allo scopo di facilitare l’avvio dell’allattamento materno e coinvolgere la famiglia in ogni fase del ricovero, fino alle dimissioni ed anche oltre. Ma per fare questo c’è bisogno di un sistema strutturato e di un lavoro in sinergia, tra personale sanitario, istituzioni e famiglie. Una vera e propria missione che noi neonatologi portiamo avanti da sempre e per la quale lavoriamo tutti i giorni, dentro e fuori i nostri reparti. In questa prospettiva la possibilità di offrire ai nostri piccoli prematuri il latte umano donato migliora in modo determinante la qualità della proposta assistenziale”.
Al Gemelli i prematuri rappresentano circa il 13% di tutti i nati, essendo il reparto di Patologia Ostetrica un centro di riferimento per le gravidanze a rischio ed essendo il reparto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) centro Hub di secondo livello che utilizza le più moderne tecnologie e soprattutto coinvolge tutti coloro che si prendono cura dei piccoli pazienti con le loro specifiche competenze e conoscenze: neonatologi, infermieri, neuropsichiatri infantili, psicologi, chirurghi pediatri, neurochirurghi infantili, cardiologi pediatri, oculisti pediatri, fisioterapisti, microbiologi, bioeticisti, ematologi e gli operatori sanitari delle diverse branche mediche oltre che i genitori stessi.
Al Gemelli in dirittura di arrivo il progetto Banca del Latte Umano Donato BLUD
Il convegno è stato l’occasione per illustrare il progetto Banca del Latte Umano Donato (BLUD) che sarà avviato a breve. “Il concetto di banca del latte donato – spiega il prof. Giovanni Vento – è che il latte donato da una madre, può essere raccolto in una speciale ‘banca’, per essere poi somministrato on demand al figlio di un’altra donna. Il latte potrà essere donato direttamente presso la nostra banca oppure tramite raccolta a domicilio da nostro personale autorizzato per le residenti nell’area metropolitana di Roma. Il latte donato verrà pastorizzato, conservato e distribuito negli ambienti dedicati dalla nostra Banca del Latte che ne garantirà la sicurezza e la qualità attraverso un sistema specifico di controllo e trattamento definito dalle linee guida dell’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato (AIBLUD)”.
“Obiettivo della nostra banca del latte umano donato – continua il prof. Vento – sarà quello di offrire la miglior cura possibile ai piccoli nati pretermine presso il Gemelli. Il nostro progetto prevede una BLUD che ci renda autosufficienti, permettendoci di far fronte alla grande richiesta di latte materno, derivante dall’alto numero di neonati prematuri che nascono al Gemelli. Ma per farlo serve l’aiuto di tutti; è importante sensibilizzare alla cultura del dono e far capire l’importanza della donazione per questi piccoli pazienti. Genitin Onlus ci ha molto supportato in questo e in altri progetti. A loro va tutta la nostra gratitudine”.
Dati interessanti sull’effetto positivo dell’uso di latte umano di banca nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Gemelli sono stati divulgati dal professore Vento. “Negli ultimi tre anni, da quando cioè è stato utilizzato preferenzialmente latte di banca in caso di mancanza di latte della propria mamma – dichiara Vento – la percentuale di mamme che, al momento della dimissione dei loro figli prematuri dal reparto di Terapia Intensiva Neonatale, allattano esclusivamente al seno (“human milk only”) è aumentata dal 3.3% al 22%, che ci colloca al di sopra della media delle TIN registrate sul più grande network neonatale mondiale. La donazione di latte materno umano costituisce non solo una preziosa opportunità per aiutare cuccioli umani più fragili ma rappresenta anche un gesto così generoso da motivare le mamme dei neonati più delicati verso l’allattamento al seno più di mille discorsi”.
“Il progetto di Banca del Latte Umano Donato – dichiara il prof. Antonio Lanzone – è un esempio palpabile di cosa significhi solidarietà nel suo peso non solo ideale, ma concreto, del contributo che una comunità in sintonia con i più deboli deve avere e che comincia fin dalle prime fasi della vita. Questa solidarietà deve essere il tratto distintivo e operativo della nostra Istituzione che nasce per lenire le sofferenze dei più deboli e per porre i più disagiati nelle condizioni di un pronto recupero”.