Pisa, 8 settembre 2018 – La Fondazione Toscana Gabriele Monasterio per la Ricerca Medica e di Sanità Pubblica, CNR – Regione Toscana, gestisce l’ospedale del Cuore meglio noto come O.P.A. di Massa, oltre alla struttura di Pisa “S. Cataldo”, nell’Area della Ricerca. Importante l’attrazione extraregionale, indice dell’elevato credito clinico della struttura, cui ci si rivolge anche da fuori regione: in sintesi il 43% per la cardiochirurgia pediatrica e il 33% per la cardiologia pediatrica.
L’Ospedale del Cuore e la Fondazione tutta costituiscono una struttura concentrata quasi unicamente sull’alta ed altissima specialità.
Gli esiti sono assolutamente di eccellenza, come dimostrato dal fatto che la Fondazione ha mantenuto negli anni la più bassa incidenza di ricoveri ripetuti per la stessa patologia (fonte indagine della Scuola S. Anna di Pisa per conto della Regione Toscana): 3,5% a fronte di una media toscana del 6,3%. E ciò nonostante si tratti, appunto, quasi unicamente di alta e altissima specialità.
A questo si aggiunge il più alto gradimento dell’utenza rispetto all’esperienza di ricovero, confermata anche dal più basso livello di dimissioni volontarie (5 in un anno!).
Ma l’OPA, in particolare, si occupa dei propri pazienti ancora prima della nascita: in poco più di due anni oltre 170 neonati hanno visto la luce presso l’area nascita dell’Ospedale del Cuore di Massa gestita in collaborazione con la Ginecologia e Ostetricia del Nuovo Ospedale delle Apuane: un’area nascita specificamente destinata ad accogliere parti di madri cardiopatiche e nascite di neonati a cui è stata diagnosticata in utero un grave cardiopatia congenita.
L’Ospedale del Cuore è fortemente apprezzato dalla collettività che in varie occasioni lo ha sostenuto e lo sostiene. Una famiglia di Massa ha donato all’OPA una cospicua, forte, donazione che ha consentito l’acquisto di culle termiche di ultima generazione, con una tecnologia molto sofisticata: le culle, già collaudate ed installate, consentono il trasferimento proprio dei neonati cardiopatici nati nell’area nascita dell’Ospedale del Cuore nella Terapia Intensiva Neonatale e la permanenza in tale reparto, essendo dotate di tutte le tecnologie necessarie per la migliore cura dei piccoli.
Le benefattrici, che hanno seguito con interesse la spiegazione delle neonatologhe della struttura sulle caratteristiche delle culle, hanno preferito non far risaltare il proprio nome.
Allo stesso modo ha preferito mantenere il riserbo una famiglia di Luni che ha donato ben 80.000 euro all’Ospedale del Cuore a favore delle attività sanitarie in ambito pediatrico e segnatamente per coloro che ne hanno più bisogno.
“E’ stato un incontro toccante, con due persone che, con estrema semplicità sono venute per fare questa donazione”, dice il dott. Luciano Ciucci, Direttore Generale della Fondazione Monasterio.
Due storie diverse, due modi concreti e riservati con cui si è voluto ‘solo’ dare una concreta mano ad una struttura che lavora per i bambini che hanno problemi e stare a fianco delle loro famiglie.
La solidarietà e la generosità che hanno contornato e sostenuto l’Ospedale del Cuore – dicono alla Fondazione – “costituiscono un motivo di grandissima soddisfazione e di stimolo per tutto il personale della struttura, uno stimolo a continuare nel quotidiano impegno, tra mille difficoltà, di dare ai nostri pazienti la miglior cura e la migliore attenzione”. E concludono “Ci piace sottolineare come è anche grazie ad atti come questi che l’OPA è cresciuto in questi anni”.