Nasce SIMRI, la prima Società Scientifica di Medicina Riabilitativa Interventistica in Italia

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Prof. Raoul Saggini

Genova, 24 ottobre 2017 – Viene presentata oggi, durante il congresso SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) in corso a Genova, SIMRI, Società Italiana di Medicina Riabilitativa Interventistica: la nuova Società Scientifica si rivolge ai clinici che individuano nell’atto medico il fondamento per la cura della persona e nell’approccio riabilitativo, in associazione con il gesto terapeutico mini invasivo, la strada per raggiungere l’obiettivo terapeutico in tempi rapidi.

“La SIMRI riposiziona il medico al centro della diagnosi e fornisce, accanto al trattamento riabilitativo, nuove metodiche mininvasive interventistiche che diventano strumento essenziale per consolidare il percorso di cura”, sottolinea il presidente della Società Scientifica, il professor Raoul Saggini, specialista in Ortopedia e Traumatologia, in Medicina Fisica, Riabilitazione e in Medicina dello Sport, Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti.

“Tutte le manovre interventistiche, siano esse volte a curare il sintomo o la causa, trovano nella SIMRI una valenza scientifica e un razionale metodologico che aiuta il medico ‘giovane’ ad avvicinarsi alla medicina del terzo millennio con una visione olistica, e allo stesso tempo estremamente pratica e concreta, durante l’approccio terapeutico”, aggiunge Saggini, delineando una vera e propria ‘strategia riabilitativa’ per il paziente.

Numerosi gli obiettivi e le novità che la SIMRI desidera mettere in campo. In particolare, la nuova Società vuole rinnovare la didattica e la ricerca scientifica attraverso la creazione di un laboratorio di comunicazione multimediale per l’erogazione di moduli didattici ultra-specialistici. “La prima sfida di SIMRI sarà l’ideazione e la realizzazione di una piattaforma online di alta formazione ‘multimedial sources oriented’ studiata nell’ottica dell’internazionalizzazione”, specifica il professor Saggini, il quale, grazie ai suoi curricula, clinico e accademico, rappresenta la garanzia di integrazione tra ricerca e clinica per dare un nuovo impulso all’atto medico riabilitativo.

“La completa mobilità e accessibilità del sapere consentirà ai soci di svincolarsi dagli storici luoghi di formazione: nelle aule si svolgeranno soltanto momenti di sintesi e di condivisione grazie a Cadaver Lab e a corsi pratici di Medicina Riabilitativa Interventistica”.

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