Nasce in Valdarno la procreazione medicalmente assistita

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Inaugurato ieri mattina l’ambulatorio “Fertilità consapevole” che fa riferimento al centro PMA di Cortona

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Montevarchi, 9 maggio 2017 – Nasce a Montevarchi, per la festa della mamma, l’ambulatorio “Fertilità consapevole”. Inaugurato ieri mattina alla Gruccia, è in grado di dare risposte concrete a quelle coppie che cercano una gravidanza da almeno un anno senza riuscirci.
E’ questa la scommessa della Regione Toscana e della Asl Toscana sud est: prevenire l’infertilità e preservare la fertilità.

“Si stima che oggi più del 20 % della popolazione soffra di infertilità. E’ tenuto conto di questo dato che abbiamo deciso di aumentare gli ambulatori di ‘Fertilità consapevole’ nel territorio – ha commentato Enrico Desideri, direttore generale della Asl Toscana sud est – ambulatori che lavorano in rete con il centro PMA di Cortona, prima realtà nazionale pubblica. Questo assicura alla popolazione uniformità di prestazioni, servizi di qualità e la riduzione delle liste d’attesa”.

“Gli ambulatori decentrati sono un’altra innovazione – spiega il direttore della PMA di Cortona, Luca Mencaglia – dotati di equipe di professionisti quali il ginecologo, il biologo, lo psicologo e l’andrologo, prendono in cura la coppia nel suo luogo di residenza e per tutto il percorso diagnostico terapeutico. Sarà infatti il ginecologo, dopo aver fatto la diagnosi, a spostarsi con i propri pazienti al centro di Cortona per effettuare il prelevamento degli ovociti (pick up), il biologo effettuerà la fecondazione assistita. Nel 2016 sono stati effettuati 264 prelievi. Quest’anno si registra un incremento del 20%”.

“Siamo entusiasti di offrire questo nuovo servizio in Valdarno, zona che ne era sprovvista – dichiara Francesco Catania, direttore della ginecologia alla Gruccia – Daremo risposte qualificate a quelle coppie che desiderano conoscere il loro potenziale di fertilità o che presentano fattori di rischio: età superiore ai 38 anni, endometriosi, anamnesi familiare per menopausa precoce, infiammazione pelvica cronica, chemioterapia, interventi e traumi testicolari ecc”.

Le coppie occidentali, negli ultimi decenni, hanno posticipato progressivamente la decisione di avere un figlio e questa è una delle cause di infertilità. La fertilità femminile, infatti, è al suo picco tra i 23 e 31 anni. La possibilità di avere una gravidanza si riduce del 3% all’anno dai 31 ai 34 anni e dell’8% a 39 anni. Sono quindi fondamentali la consapevolezza della propria fertilità, una diagnosi precoce e un accesso veloce ai servizi di procreazione medicalmente assistita per aumentare le possibilità di avere figli.

L’ambulatorio, che si trova al secondo piano dell’ospedale La Gruccia, può essere contattato su richiesta del medico di famiglia o direttamente dall’utente tramite il numero 055 9106692. La coppia sarà accompagnata in tutte le fasi del percorso diagnostico-terapeutico dell’infertilità.

All’inaugurazione erano presenti anche Silvia Nacci della Regione Toscana e Maurizio Viligiardi presidente della conferenza dei sindaci del Valdarno e Massimo Gialli direttore del presidio ospedaliero.

fonte: ufficio stampa

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