Roma, 30 settembre 2016 – La Commissione Europea ieri ha annunciato la costituzione del Consorzio di Ricerca Europeo EMSO – European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory European Research Infrastructure Consortium. Gli otto paesi fondatori del consorzio (Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Spagna) con sede legale a Roma rappresentano un programma di coordinamento nella ricerca scientifica marina all’avanguardia nel mondo.
EMSO è un’infrastruttura di ricerca europea su scala continentale nel campo delle scienze ambientali. È composta da osservatori sottomarini a grandi profondità il cui obiettivo è quello di fornire grandi flussi di dati al fine di affrontare le complessità dei cambiamenti climatici, la difesa degli ecosistemi marini e la mitigazione dei rischi naturali. EMSO ha al suo attivo 11 osservatori marini in oceano profondo e 4 siti per test in acque basse per il monitoraggio a lungo termine, anche in tempo reale, di processi ambientali che riguardano la geosfera, la biosfera e l’idrosfera e le loro interazioni. I siti sono posizionati in acque europee dall’Artico all’Atlantico al Mediterraneo fino al Mar Nero, formando così una infrastruttura europea su vasta scala al servizio della comunità scientifica internazionale.
EMSO offre la possibilità di effettuare osservazioni scientifiche in modo continuo e ad alta risoluzione, con una grande varietà di strumenti di misura ed è in grado di fornire alimentazione ad esperimenti esterni e dati. L’infrastruttura sostiene uno spettro di discipline realmente multi- e interdisciplinare e include la biologia, la geologia, la bio-geo-chimica, la fisica terrestre, l’ingegneria marina e le scienze informatiche dall’Artide alle aree subtropicali.
Gli otto paesi che partecipano al consorzio che gestisce questa infrastruttura (Italia, sede del consorzio, Francia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Romania, Spagna, Regno Unito) intendono così promuovere attivamente la ricerca scientifica europea in ambiente marino, sotto l’egida della Commissione Europea.
fonte: ufficio stampa